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Falconara Mare della Rocca tra i più inquinati della costa marchigiana

Legambiente punta ancora il dito sulla foce del fiume Esino dopo i prelievi effettuati dalla Goletta Verde dal 17 al 18 luglio scorsi per poi essere analizzati da laboratori specializzati

Falconara – Il responso della Goletta Verde di Legambiente è chiaro: le acque del mare di Rocca Priora, alla foce del fiume Esino sono inquinate.

Il tratto di mare del litorale falconarese condivide il poco invidiabile primato, riguardo alla costa marchigiana, con quello alla foce del fiume Tronto presso la Riserva naturale regionale Sentina in provincia di Ascoli Piceno e del punto a mare presso la foce del fiume Tenna a Porto Sant’Elpidio (Fermo).

Sono questi i 3 punti su 12 campionati sul litorale marchigiano dai volontari e dalle volontarie di Legambiente che sono risultati oltre i limiti di legge, più precisamente “inquinati”, secondo il giudizio di Goletta Verde.

I prelievi sono stati effettuati dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde dal 17 al 18 luglio scorsi per poi essere analizzati da laboratori specializzati. I risultati del monitoraggio delle acque sulle coste marchigiane sono stati presentati ieri alla Mole Vanvitelliana ad Ancona presso il Museo Omero.

L’osservato speciale da Goletta Verde nelle Marche è il punto di prelievo presso la foce del fiume Esino, a Falconara, uno di quei punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi. Il punto attenzionato risulta essere da anni oltre i limiti di legge, e anche nei campionamenti effettuati nei mesi di aprile, maggio e giugno i risultati hanno confermato la tendenza negativa degli ultimi anni.

«Registriamo il miglioramento dei dati sulla qualità delle acque delle coste marchigiane rispetto all’anno scorso quando i punti risultati oltre i limiti di legge erano ben 6 – dice Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche – ma il trend positivo non ci deve fare abbassare la guardia perché sappiamo bene che le foci dei fiumi sono il tallone d’Achille del nostro territorio. Ormai il punto esaminato alla foce del fiume Esino è presenza fissa tra i punti inquinati o fortemente inquinati dal 2021».

Lo stesso discorso riguarda anche la foce del fiume Chienti che non è tra i punti monitorati ma è un tratto di costa dichiarato non balneabile per la presenza di pericolose sostanze contaminanti mentre il monitoraggio alla foce del fiume Musone, dopo diversi anni, è risultato avere parametri a norma.

«Chiediamo alle autorità e alle Amministrazioni locali uno sforzo in più per rendere più efficiente la rete fognaria e gli impianti di depurazione ma soprattutto nell’effettuare maggiori controlli per individuare eventuali scarichi abusivi, e i controlli dovrebbero essere estesi anche alle aree dell’entroterra».

Il portavoce di Goletta Verde, Stefano Raimondi, ha spiegato che ogni anno Legambiente solca le coste italiane e anche nelle Marche si studia lo stato di salute del mare.

«In alcuni casi le annose criticità continuano a permanere. Occorre sfruttare i fondi messi a disposizione dal Pnrr: sono 8 gli interventi ammessi a finanziamento per l’efficientamento. Mettere subito in cantiere questi lavori vorrebbe dire trovare la via d’uscita dalla procedura d’infrazione inflitta dall’Unione Europea e, soprattutto, dare un contributo decisivo a tutela dei mari e della loro biodiversità, al turismo e alla blue economy della costa delle Marche».

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