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Falconara Distanza non rispettata, stabilimenti balneari multati

Quella della prima fila di ombrelloni dal mare ma i titolari degli stabilimenti sanzionati puntano il dito contro le mareggiate che erodono il litorale

FalconaraOltre al danno, la beffa. Il mare fa la voce grossa e l’erosione mangia la spiaggia anche a Falconara e alcune attività, oltre a dover fare i conti con un meteo impossibile da arginare, subiscono ripercussioni gravi nel loro lavoro.

Le mareggiate di lunedì scorso e l’alta marea registrata anche nei giorni successivi hanno causato una grave erosione anche sul litorale falconarese tanto che la distanza tra alcuni ombrelloni e il bagnasciuga in diversi momenti era inferiore al minimo consentito dalle norme che è di 5 metri.

C’è chi ci marcia, chi viola le regole sulla distanza degli ombrelloni dal mare, creando disagi per i bagnanti costretti a passare in acqua o tra gli ombrelloni ma non è certo il caso degli stabilimenti falconaresi che martedì scorso si sono visti affibbiare sanzioni di 1.000 euro ciascuno perché la distanza tra la prima fila di ombrelloni e il mare era inferiore a quella consentita.

«Il maltempo ha causato il fenomeno degli sversamenti e anche quello dell’erosione – afferma Silvia Maggini, titolare dello stabilimento Playazzurra adiacente al sottopassaggio di via Goito – e chiaramente il mare si avvicina a ombrelloni e lettini ed esiste il problema della distanza. Nessuno vuole fare il furbo ma è facilmente comprensibile come noi non possiamo di volta in volta spostare le file di ombrelloni: nelle ore in cui il mare è grosso è facile che la distanza non sia quella prevista ma non è certo colpa nostra. Eppure martedì scorso hanno elevato una multa di 1.000 euro a noi e a un altro stabilimento per non aver rispettato la distanza degli ombrelloni dal mare.

«Ci sembra un accanimento, visto che dobbiamo già fare i conti con una stagione difficile e con un futuro molto incerto in cui la direttiva Bolkestein non ci fa dormire sonni tranquilli».

L’altro stabilimento sanzionato è il Solaria, di proprietà da 25 anni della famiglia Castellana.

«Non ci sembra giusto perché siamo dentro la nostra concessione, rispettiamo le leggi e le normative e non possiamo certo di ora in ora spostare gli ombrelloni più indietro se il mare fa i capricci o diventa più mosso».

Anche altri titolari di stabilimenti sottolineano che quest’anno la situazione è particolarmente difficile e chiedono un po’ di comprensione per le loro attività.

«Ieri, ad esempio, la distanza tra gli ombrelloni e il mare – spiega Silvia Maggini – era di almeno 7 metri e mezzo, come quasi sempre accade: non possiamo essere puniti a causa degli eventi atmosferici che spesso non sono prevedibili e accadono improvvisamente».

Le Forze dell’ordine responsabili dei controlli fanno sapere che non c’è alcun accanimento e che il monitoraggio della situazione per far rispettare le regole rientra nella routine, come accade in ogni stagione estiva.

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