Attualità
FASE 2 Commercianti Jesi Centro: «Ecco come riapriremo»
2 Maggio 2020
Parla il presidente Marco Broglia: entrata contingentata, obbligo di mascherine, gel igienizzante e sanificazione dei capi, con questi accorgimenti i negozianti sono pronti a ricominciare
JESI, 2 maggio 2020 – La Fase 2 e la relativa riapertura dei locali interessa – e preoccupa – anche il settore dell’abbigliamento.
L’associazione commercianti Jesi Centro nella persona del presidente Marco Broglia ci ha delineato un quadro generale di coordinazione, in vista del 18 maggio.
«Parlo a nome di 110 iscritti a quella che è una vera e propria azienda, Jesi Centro, appunto. Ci siamo riuniti per gestire questa cosiddetta Fase 2, abbiamo tenuto una videoconferenza con gli associati e ci siamo imposti un’organizzazione. Siamo in contatto diretto con l’Amministrazione comunale per giungere a proposte realmente fattibili, perché pensiamo che si debba fare squadra (tutti: maggioranza, opposizione, ditte) e remare nella stessa direzione».
Tuttavia il problema non è solo locale, ma globale, «e noi a livello nazionale ci sentiamo abbandonati e chiediamo posizioni forti al Governo, perché le forze comunali sono per propria natura limitate».
Quali, dunque, le proposte?
«Siamo in trattativa con il Comune per rinviare la ripavimentazione di corso Matteotti. I lavori ci spaventavano ancora prima di questa crisi, ora ci darebbero il colpo di grazia».
Basti pensare, in effetti, alle implicazioni avute dal biennale restyling di piazza Pergolesi.
Uno in particolare è il punto su cui Jesi Centro dirige il focus: igiene e sicurezza.
«Non c’è ancora una direttiva ufficiale sulle riaperture – continua il presidente – , noi intanto ci siamo imposti un protocollo ulteriore per tutelare clienti e locali: oltre alla sanificazione prima delle aperture e alla scontata attenzione ai banconi, faremo in modo di igienizzare anche gli articoli. Cercheremo di fare il massimo oltre alle misure imposte dalla legge».
Il punto di vista dei negozianti
Kokeshi
«Non vediamo l’ora di ripartire – dicono Serena e Piera del negozio Kokeshi di via Pergolesi -. Restiamo positive e cerchiamo di adattarci: il modo di lavorare è cambiato e continuerà a farlo, ma noi cercheremo di rendere tutto più facile per clienti e negozio».
Già attive con le consegne a domicilio e la vendita on line (su Instagram @kokeshi_conceptstore; in arrivo lunedì il loro sito internet), le due socie si dicono pronte a coordinare questo nuovo modo di concepire lo shopping con quello tradizionale.
«Ci mancano i sabati pieni di persone, in cui si lavora bene. Crediamo nello shopping che soddisfa e trasmette emozioni, perciò cureremo l’ingresso, metteremo musica per rendere l’attesa più piacevole, daremo appuntamenti ai clienti. Amiamo il rapporto diretto, il contatto, per questo ci siamo adattate con l’uso dei social: ci mettiamo la faccia e teniamo in alta considerazione il feedback e il confronto con le persone».
Chiaramente, pur nella positività, le difficoltà sono innegabili. Molte persone hanno come unico reddito quello derivante dalle attività, che a loro volta hanno tanta merce invenduta in negozio ormai fuori stagione.
«Speriamo in un aiuto economico esterno – concludono -. Noi, da parte nostra, assicureremo il massimo della sicurezza con sanificazione, gel igienizzanti e guanti. Nel frattempo si sta rivelando fondamentale, ora più che mai, il rapporto umano e l’unione e collaborazione tra locali».
Bifani
«Dei nostri 7 negozi, di cui 4 in centro – spiega Tobia Bifani – abbiamo finora tenuto aperto solo quello di pelletteria grazie allo shopping on line e ai social. Tramite l’associazione abbiamo cercato trattative virtuose e costruttive con il Comune, preferendole allo scontro improduttivo. Grazie agli incontri con la Giunta ci aggiorniamo a vicenda: Jesi Centro è un’azienda che fattura milioni di euro, e l’idea di star costruendo con il Comune dà sollievo».
«Per la prima volta – continua – abbiamo tenuto un webinar. Abbiamo pensato di fare ordini comuni di gel igienizzanti in grandi quantità, vaporelle che sanificano i capi a 120° e prodotti detergenti a base cloridrica e alcolica. Abbiamo inoltre ipotizzato un tavolo di confronto con i proprietari degli immobili e cercato un punto di incontro con i fornitori delle merci chiedendo un posticipo delle scadenze dei pagamenti e una diminuzione degli ordini invernali».
Entrata contingentata, obbligo di mascherine, gel igienizzante all’ingresso. Con questi accorgimenti rigorosamente adottati da parte di tutti, i negozianti sono pronti a ricominciare.
Elisa Ortolani
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