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Animali

Fenomeni Cinghiali e lupi in città, ecco perchè

Il processo di antropizzazione degli animali selvatici è in atto, spiega il veterinario Gianluca Tiroli, l’ambiente urbano offre più confort

Sempre più lupi e cinghiali vicino alla città. Avvistamenti da tempo anche nei nostri territori, soprattutto nelle zone periferiche cittadine dove i residenti temono per galline, caprette, gatti e cani, lasciati nei recinti la sera.

Ma cosa spinge questi animali selvatici, sempre più numerosi, ad avvicinarsi alla città?

«I cinghiali e i  lupi sono aumentati di numero, sicuramente grazie alle politiche di conservazionismo – spiega il veterinario Gianluca Tiroli, dell’Ambulatorio Veterinario Arceviese -. Le aree verdi, parchi o riserve, sono molto aumentate e quindi chiaramente tutti gli animali che magari erano un po’ piu defilati sono cresciuti anche di numero, e da ciò che si osserva,  nel caso dei lupi per esempio, dei giovani si allontanano dal branco formandone nuovi e spostandosi di area. In più  la vita nelle aree naturali è tutta subordinata alla sopravvivenza oltre che sottostare a un clima diverso».

«Immaginate di passare l’inverno in montagna tra vento,  neve, freddo e  pioggia mentre in città c’è un clima sicuramente meno intenso e sempre del cibo a disposizione che purtroppo in alcuni casi sono le caprette o certi piccoli animali, cagnolini o pollame molto più facili da predare a differenza di veloci caprioli da dover rincorrere». 

«C’è anche da sottolineare,  poi, che nelle nostre  campagne abbiamo capannoni, case rurali abbandonate dove gli animali trovano un comodo rifugio rispetto al loro habitat naturale. Ne è l’esempio la coppia di falchi pellegrini che seguo, Federico e Ginevra, che ormai passano sempre piu mesi nel nido che abbiamo creato in Piazza Federico II, a Jesi, scegliendo di fatto un ambiente sempre più antropizzato perchè un conto è vivere sul costone roccioso dove anche  le prede sono molto piu prestanti perchè selezionate naturalmente, un conto è vivere in città dove il cibo è piu facile e ce n’è in abbondanza, basti pensare ai piccioni, in questo caso».  

«Gli animali, insomma, hanno ben capito che l’uomo non è più così pericoloso come nei secoli scorsi  m e soprattutto che nei pressi delle città ci sono piu confort».

«Quindi dovremo sempre più abituarci a questa convivenza, armandoci solo di pazienza e usando precauzioni per tenere in sicurezza i nostri animali, utilizzando presidi appositi. Il processo di antropizzazione è in atto»

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