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JESI “Gran concerto del campus”, il suggello del Festival Barocco
8 Agosto 2020
Inizio stasera alle 21 a Palazzo Honorati Carotti, prenotazione obbligatoria
JESI, 8 agosto 2020 – A conclusione di una progressione concertistica mozzafiato, che in pochi giorni ha presentato quattro appuntamenti l’uno più strabiliante dell’altro – per artisti di qualità, programmi di spessore e repertorio il più variegato e ricercato -, il Festival Barocco di Jesi giunge a conclusione oggi 8 agosto con il suo quinto concerto in cartellone, che si annuncia come il suggello d’oro di una rassegna memorabile.
Inizio ore 21, ingresso € 10 con prenotazione obbligatoria, secondo i protocolli di sicurezza.
Info e prenotazioni: [email protected]
Tra Roma e Venezia
Con il titolo “Gran concerto del campus – Le Marche musicali tra Roma e Venezia”, la serata propone musiche di Mossi, Vivaldi, Baldassini, Zani, Corelli, guardando ai poli musicali primari dell’epoca – Venezia e Roma – dal punto di vista delle Marche, centrale geograficamente e ad essi molto legate per frequentazioni artistiche e influssi culturali.
Un evento di grande rilievo non solo artistico e spettacolare, ma anche di carattere e richiamo musicologico, perché recupera alla modernità un autore marchigiano dell’epoca al tempo importante e oggi pressoché dimenticato, rilanciando l’attenzione sul profondo legame musicale e culturale tra la regione e la sua capitale dell’allora Stato Pontificio.
Prodotto da Fondazione Alessandro Lanari, con il sostegno di Regione Marche e Comune di Jesi, il Festival è un’immersione profonda nella cultura musicale dell’epoca, con eventi concertistici di spicco in un luogo originale di grande fascino ed emozionalità come il settecentesco Palazzo Honorati Carotti, per un raro intreccio di stimoli d’arte e socialità che lo caratterizzano e distinguono come esperienza unica ed esclusiva.
La scuola romana
Proseguendo infatti la riscoperta della Scuola violinistica romana, dopo il focus del 2019 su Giuseppe Valentini, Jesi Barocca propone un altro evento musicologico di alto rilievo che recupera l’arte di musicisti al tempo di ottimo nome, in seguito caduti nell’oblio.
Questa volta si tratta del fabrianese Antonio Luigi Baldassini (1649-1720), violinista e compositore di intensa vita artistica principalmente a Roma, della cui scuola è esponente in vista della generazione dopo Corelli.
Lavora al servizio del cardinale Benedetto Pamphilj, mecenate e artista egli stesso che riveste ruolo di primo piano nella vita culturale del tempo, a contatto con autori di prima grandezza come Scarlatti, Corelli, Melani, Bononcini, fino a Händel.
Artisti internazionali
Un programma di grande spessore artistico ed elevata spettacolarità, che richiede un organico esecutivo specialistico e folto. A eseguirlo il Festival ha chiamato l’ormai affermata e prestigiosa Orchestra Barocca delle Marche, rafforzata dagli artisti del Campus Barocco di Jesi e impreziosita dalla partecipazione nelle parti solistiche degli interpreti di fama internazionale Rebeca Ferri al violoncello, Giovanni Battista Graziadio al fagotto, Alessandro Ciccolini primo violino e concertatore: una formazione imponente di ben 20 elementi, capace di tutti i chiaroscuri emozionali, i virtuosismi, le raffinatezze, i fuochi d’artificio sonori e le dinamiche espressive che appartengono alla poetica dell’estasi e della “meraviglia” tipica del Barocco.
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