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Il caso Sassoferrato-Sampaolese, la Figc ha aperto un fascicolo

La Labor Santa Maria Nuova, danneggiata dalla singolare rimonta da 3-0 a 3-4 dei sampaolesi a Sasso, aveva pronto un esposto, ma la Procura federale ha avviato l’indagine d’ufficio: in dubbio la lealtà sportiva nel finale di gara

Alla fine lo strano caso della partita di Prima Categoria tra il SassoferratoGenga e la Sampaolese è arrivato sul tavolo del giudice sportivo della Federazione italiana giuoco calcio (Figc).

Il tutto anche senza il bisogno dell’esposto della Labor Santa Maria Nuova, sportivamente danneggiata dalla inopinata rimonta (da 3-0 a 34) della squadra di San Paolo di Jesi nei minuti finali, dato che il fascicolo sarebbe stato aperto d’ufficio a inizio giugno dal Procuratore federale Fabrizio La Rocca.

Calcio Labor: «Tutto ha un limite, noi ci ritiriamo!»

Il fatto risale a sabato 4 maggio di quest’anno, quando va in scena la 30sima e ultima gara del girone B di Prima Categoria. L’intreccio di risultati lega tre partite: SassoferratoGenga-Sampaolese, Borghetto-Labor e Filottranese-Cameranese. Le gare si disputano in contemporanea per impedire combine e biscotti vari, ma per un malore a un dirigente di San Paolo di Jesi la prima gara subisce un ritardo e nei minuti finali, con il Sasso avanti inesorabilmente 3-0, arrivano le notizie dei risultati finali delle altre due.

La Filottranese ha superato la Cameranese e, pertanto, il Sasso ha la vittoria del Campionato garantita, a prescindere da come finisca la sua partita. Gli ospiti ne approfittano e, con gli avversari intenti a festeggiare sul campo, zitti-zitti ribaltano lo score nei pochi minuti che mancano alla fine, portandosi sul 3-4.

La Sampaolese si salva direttamente, mentre la Labor (che ha pareggiato a Borghetto) deve passare per la lotteria dei playout.

Una gara del Sassoferrato/Genga (foto archivio)

Scoppia un polverone. Ad assistere alla partita al campo sportivo di Sassoferrato ci sono anche due dirigenti della squadra di Santa Maria Nuova, tra cui il presidente Raffaele Trovarelli.

La Labor esterna tutto il suo disappunto per quanto visto accadere sul campo nei social e sulle chat tra dirigenti delle squadre, arrivando anche a minacciare di non giocare lo spareggio salvezza contro il Senigallia Calcio per protesta.

«Anche diversi tifosi locali – avevano raccontato i dirigenti della Labor -, indignati per quanto stava accedendo in campo, hanno abbandonato invece di festeggiare». Il caso diventa subito di dominio pubblico.

Alla fine la Labor decide di giocare e riesce a salvarsi ugualmente sul campo battendo in rimonta i malcapitati senigalliesi. Il direttivo del sodalizio santamarianovese, però, non vuole metterci una pietra sopra e, con l’aiuto di un legale, prepara il ricorso.

Quando tutto era pronto, però, è arrivata la convocazione della Procura Federale incaricata di eseguire le indagini sull’accaduto, senza il bisogno dell’esposto.

Il presidente Raffaele Trovarelli è stato chiamato a riferire dal Procuratore Fabrizio La Rocca su quanto visto accadere il 4 maggio a Sassoferrato. Nell’occasione, come corroborante, avrebbe anche depositato l’esposto che era stato preparato.

Non si hanno conferme ufficiali, ma la Procura potrebbe aver chiamato a deporre anche i protagonisti della particolare partita del Comunale di Sassoferrato. A questo punto il faldone con gli esiti delle indagini svolte dalla Procura passano al Giudice sportivo a Roma, al quale spetta la decisione sul da farsi.

Va precisato che, fino ad ora, nessuno ha mai parlato apertamente di accordo tra le due squadre. Probabilmente, però, nel finale di gara l’atteggiamento disinteressato dei sentini, intenti a festeggiare la matematica sicurezza della promozione senza curarsi più dell’esito della partita in corso, può aver agevolato la clamorosa rimonta della Sampaolese dallo 0-3 al 4-3.

Una condotta, ha sostenuto fin dal primo momento di questa telenovela calcistica la Labor Santa Maria Nuova, in contrasto quantomeno con l’Articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, il quale obbliga i tesserati al rispetto dei «principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva». Principi che, a quanto pare, anche il Procuratore Federale vuol verificare se, anche solo per qualche minuto, siano venuti meno.  

(foto in primo piano: un momento dello spareggio playout tra Labor e Senigallia Calcio)

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