Sport
Il punto Jesina, “quanto mi costi?”, e Giancarlo Chiariotti resta al comando
La Società definisce inadeguata l’offerta d’acquisto di alcuni imprenditori locali rappresentati da Alessandro Cossu, intanto si dimette il dg Gianfranco Amici e spuntano da fuori regione altri due “imprenditori” interessati a subentrare
24 Maggio 2024
Jesi – Settimana intensissima quella in corso per le sorti della Jesina Calcio che, però, fino ad oggi, non ha portato particolari stravolgimenti, se si eccettua il già annunciato addio del direttore generale Gianfranco Amici.
Dopo essersi dimesso e poi tornato sui suoi passi a febbraio, il dg/ds della Società biancorossa aveva infatti già preannunciato che a fine stagione avrebbe salutato dopo sei anni al timone. Stavolta nessun ripensamento quindi.
«Esco di scena – ha scritto l’ormai ex direttore sulla sua pagina Facebook – dopo aver versato alla causa in questi sei anni svariate decine di migliaia di euro (tutti veri!!) e mi porto via due procedimenti (uno penale e uno civile) per aver difeso me stesso e la città di Jesi da un signore che crede che tutto gli sia permesso».
Un messaggio di congedo nel quale Gianfranco Amici si è tolto diversi sassolini dalle scarpe, lamentando scarsa condivisione nelle decisioni interne, la troppa acredine dei tifosi nei confronti della Società e qualche fischio arbitrale penalizzante, aggiungendo che a suo dire i giocatori da lui scelti erano «adeguati alla categoria, dato che nel girone di andata sono stati fatti 23 punti».
Punti ai quali se ne sono, però, aggiunti appena 5 in 15 gare nel ritorno, comportando la disputa del playout, poi perso con il Monturano Campiglione.
La settimana calda del post retrocessione era iniziata lunedì con un incontro tra l’ex dirigente leoncello Alessandro Cossu, in rappresentanza di non meglio precisati imprenditori locali interessati a rilevare la Ssd Jesi, e il presidente Giancarlo Chiariotti.
Un tentativo nato e morto nel giro di poche ore, dato che l’intermediario ha definito «troppo elevate» le pretese economiche dell’attuale proprietà (si parla, ma nella nota di Cossu la cifra non è precisata, di alcune centinaia di migliaia di euro).
Il giorno stesso della resa immediata della cordata locale rappresentata da Alessandro Cossu, è poi spuntato un nuovo gruppo con a capo Stefano Galati e Andrea Bramerio, che sono andati a presentarsi in Municipio all’assessore allo sport Samuele Animali.
I due potenziali acquirenti, che nella nota inoltrata alla stampa si definiscono «imprenditori con esperienze pluriennali legate al mondo del calcio anche professionistico», avrebbero presentato in Comune il loro progetto che mirerebbe al «rilancio del Club Jesi Calcio con l’ obiettivo principe di tornare a categorie più confacenti alla tradizione cittadina, rivitalizzando il settore giovanile per il tramite di Academy collegata a Società professioniste, non senza la forte collaborazione di imprenditori locali già individuati».
Anche Galati e Bramerio avrebbero chiesto al presidente Chiariotti un incontro al fine di valutare se ci sono le condizioni per il passaggio di mano del Club leoncello. Al momento non si hanno notizie certe circa l’appuntamento.
La Jesina, dal canto suo, ha pubblicato nei propri canali social una nota stampa con la quale dice la sua circa l’incontro avvenuto lunedì con Alessandro Cossu, del quale non era soddisfatta della ricostruzione fatta sulla stampa.
«Nel corso dell’unico e breve incontro – si legge nel comunicato – non sono emerse le identità delle persone coinvolte, né un reale e concreto interesse all’acquisizione della Società ed è stata formulata, nel corso dello stesso incontro, un’offerta che non rispecchia, nemmeno lontanamente, il reale valore della Jesina, anche in considerazione del fatto che la società è sana economicamente».
Nulla da fare quindi, e la proprietà della Ssd Jesi rimane saldamente nelle mani di Giancarlo Chiariotti, come per altro il presidente aveva riferito a caldo dopo lo il playout perso al Pacifico Carotti contro il Monturano Campiglione.
«Ci sono due strade in questo momento – aveva commentato il presidente dopo il fischio finale -, siccome nessuno mi ha chiesto la Jesina, o avanti con Chiariotti oppure la chiudiamo».
Ora tutti attendono il nuovo capitolo di questo giallo primaverile sul futuro del sodalizio calcistico jesino che quest’anno spegne 97 candeline, festeggiate, si fa per dire, con la retrocessione in Promozione.
Il che è tutto dire.
© riproduzione riservata