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Cronaca

Jesi Abbandono rifiuti: in sette mesi 200 sanzioni grazie alle fototrappole

E’ quanto emerge dal report della Polizia Locale, il numero va contraendosi ma gli atti di inciviltà, seppur attenuati, restano

Jesi – Dalla data della loro installazione avvenuta il 1° dicembre 2023, le fototrappole in dotazione alla Polizia Locale stanno facendo la loro parte nel contrasto del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti che colpisce il territorio comunale,

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Sono state circa 200 le relative sanzioni amministrative erogate nei primi sette mesi dell’anno dalla Polizia locale. E trasmesse anche 8 notizie di reato a carico di una decina di soggetti.

È quanto emerge dal report del Comando della Municipale da cui si evidenzia anche una contrazione del numero di sanzioni mese dopo mese, a dimostrazione di come la dotazione strumentale che cattura le immagini di chi conferisce i propri rifiuti in modo vietato costituisca un importante deterrente.

Ma gli atti di incuria e di inciviltà di chi ancora si ostina ad abbandonare fuori posto immondizia e rifiuti ingombranti, seppur attenuati, si verificano ancora.

Recenti gli episodi in via San Giuseppe in cui divano e mobilio sono stati abbandonati lungo la strada nella notte e, di un paio di giorni fa l’ennesima segnalazione in via Monte Tabor, all’intersezione con via dei Fornaciai, luogo soggetto all’abbandono rifiuti, e qui stavolta sono spuntati un lavandino, una sedia e generi alimentari degradati.

I residenti chiedono con insistenza che le fototrappole siano installate anche in quella zona che periodicamente si riempie di rifiuti, nonostante le ripetute segnalazioni agli uffici competenti per porre fine alla situazione.

«Le zone prescelte per installare le fototrappole – ha spiegato l’assessore all’ambiente Alessandro Tesei – fanno parte della fase iniziale di sperimentazione ma stiamo già lavorando con la Polizia Locale per ampliare le aree di azione e individuare ulteriori zone di installazione, anche in base alle segnalazioni dei cittadini. Anche la zona di via Monte Tabor sarà inserita tra i prossimi controlli».

Per avviare la sperimentazione e collocare a rotazione le due fototrappole, erano state individuate 28 zone critiche della città, con l’obiettivo che tale strumentazione potesse fungere da deterrente per l’abbandono improprio dei rifiuti e anche per individuare gli eventuali responsabili.

Sono 55 i punti di controllo su cui hanno ruotato le fototrappole in tali zone sensibili, e la videosorveglianza è stata anche prolungata nel tempo con l’ausilio di una batteria aggiuntiva che ha consentito di raddoppiare le ore di controllo.

Le sanzioni riguardano principalmente l’abbandono dei rifiuti in luoghi non consentiti o sacchi di rifiuti lasciati al di fuori dei contenitori presenti. Le notizie di reato sono ascrivibili ad attività produttive rispetto alle quali le norme sullo smaltimento dei rifiuti sono più restrittive.

«Va aggiunto però che, se da un lato le fototrappole fanno la loro parte, dall’altra abbiamo sempre a che fare con l’inciviltà di alcuni che danneggia l’intera comunità e per questo invitiamo i cittadini a segnalare il più possibile i comportamenti scorretti o le situazioni critiche perché queste persone vanno educate ad assumere comportamenti più civili», sottolinea l’assessore.

In base alla normativa italiana, l’abbandono dei rifiuti compiuto da privati è punito con un’ammenda (sanzione penale) che va da 1.000 a 10.000 euro, somme che raddoppiano in caso si tratti di rifiuti pericolosi e ancor più gravi nel caso in cui a commettere il fatto sia un’azienda.

«L’attività di controllo proseguirà nel corso dei prossimi mesi, implementando all’occorrenza i punti di osservazione, al fine di contribuire a limitare un fenomeno che, oltre a incidere sul decoro urbano, impone costi aggiuntivi a carico della collettività per interventi straordinari di raccolta rifiuti e pulizia».

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