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Cronaca

Jesi Albergo Italia, il Consorzio Agrario vuole riaprire la storica attività ricettiva

Il presidente Alessandro Alessandrini: «Valutiamo di cedere la gestione dell’intera struttura o anche solo di ripartire con la ristorazione e fare un ingresso separato per l’accesso alle camere»

Jesi – Il 30 aprile di 2 anni fa il Consorzio Agrario di Ancona aveva formalizzato l’acquisto dell’Albergo Italia di Viale Trieste, la struttura ricettiva che nel secolo scorso ha rappresentato una pietra miliare dell’accoglienza cittadina.

Dopo alcune valutazioni progettuali, oggi l’intenzione del Consorzio è quella di dare in gestione l’intera attività o quantomeno partire con quella di ristorazione per poter ridare vita all’antica tradizione e rendere di nuovo operativa la struttura.

«L’acquisto dell’edificio per noi è stato strategico – ha spiegato Alessandro Alessandrini, presidente del Consorzio Agrario di Ancona – per completare la proprietà dell’isolato e anche perché ci sembrava giusto custodire quello che rappresenta un simbolo nella tradizione dell’accoglienza a Jesi».

L’edificio è distribuito su quattro piani, di cui due destinati a camere, per una ventina di posti letto e una superficie lorda di circa 800 mq. La struttura, conosciuta nel tempo anche per l’ottima cucina, è stata gestita per anni dalla famiglia Rocchetti che a fine 2019 ne aveva annunciato la chiusura, prospettando un cambio di gestione, poi nel 2022 l’acquisto da parte dell’adiacente Consorzio.

«Attualmente abbiamo iniziato a mettere a posto il piano terra, ripulendo l’edificio dalla moquette e dalle cose più vecchie – ha spiegato ancora il Presidente -. L’idea è di dare in gestione l’attività. Potremmo partire anche solo con quella di ristorazione al piano terra, per la quale il Consorzio contribuirebbe alla ristrutturazione e al ripristino degli impianti».

«Certo per noi sarebbe più facile dare in gestione tutta la struttura a un referente unico, ma stiamo valutando anche la possibilità di separare le due attività ed è in corso la progettazione di un eventuale accesso separato tra ristorante e camere dell’hotel, se fosse necessario dividerli».

«La volontà è comunque quella di mantenere l’edificio in vita perché riteniamo che si trovi in una posizione strategica sia per l’attività ricettiva sia per la ristorazione, considerato anche il progetto di restyling dell’area della stazione ferroviaria, il tutto darebbe nuovo valore al quartiere».

Con l’acquisizione dell’Albergo Italia, il Consorzio ha completato l’ultimo tassello di un quadrilatero in proprietà che si sviluppa sui circa 19 mila mq. ricompresi tra via Ricci, Viale XXIV Maggio, Viale Trieste e stazione ferroviaria.

«Ora siamo aperti alla ricerca di uno o più gestori della struttura, pronti a valutare anche le esigenze di chi si proporrà, ma è nostra intenzione mantenere la denominazione originale, perché l’Albergo Italia rappresenta un simbolo della tradizione di Jesi così come il Consorzio Agrario che è presente in città da 127 anni, quale punto di riferimento dell’agricoltura regionale».

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