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Opinioni

Jesi Amazon, lo sguardo critico di “Dipende da Noi”

Per il movimento brilla la sorprendente assenza di tutti i soggetti istituzionali e politici del territorio pur sollecitati a partecipare

Jesi – L’incontro, l’unico nella Vallesina organizzato da un movimento politico, che Dipende da Noi ha promosso per affrontare con sguardo critico le problematiche che l’imminente inizio delle attività di Amazon produrrà nel nostro territorio e nelle nostre comunità è stata un’ occasione preziosa.

I contributi dell’architetto Carlo Brunelli e della rappresentante della segreteria provinciale della Cgil, Elisa Marchetti, hanno messo a nudo i problemi urbanistici, ambientali , l’impatto sociale sul sistema economico delle nostre comunità , le criticità che un’ organizzazione del lavoro neotaylorista avrà sui lavoratori e le influenze indotte sul mercato del lavoro.

Ovviamente un punto di vista non indifferente e partigiano ma sostenuto realisticamente da un’antologia di esperienze concrete e di studi sul sistema Amazon, non ultimo quelli del professor Francesco Massimo, tra i relatori dell’iniziativa che, assente per gravi motivi familiari, ha inviato un importante contributo scritto.

A fronte di tutto ciò la sorprendente assenza di tutti i soggetti istituzionali e politici del territorio che pur sollecitati, tempo fa con una nostra lettera aperta e invitati formalmente a questa iniziativa, hanno preferito continuare il loro silenzio e rifiutare qualsiasi occasione di confronto, non tanto e non solo con Dipende da Noi ma, innanzitutto, con i cittadini e le cittadine della Vallesina.

Un atteggiamento inspiegabile, irrispettoso dei doveri istituzionali e, soprattutto, dei millanta proclami di favorire la partecipazione e impegnarsi nell’ascolto delle articolate rappresentanze sociali e civili che, fortunatamente, arricchiscono il nostro tessuto sociale.

Ci auguriamo che altri soggetti dell’impegno politico e sociale provino presto a creare nuove occasioni di confronto su questo tema tanto necessarie quanto urgenti e, con maggior fortuna, riescano a guarire questo sciocco e superbo autismo delle istituzioni.

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