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Cronaca

JESI ANCHE GLI OPERATORI CRITICANO L’ORGANIZZAZIONE: “GENTE DA SCRIVANIA CHE NON SA NULLA DI COMMERCIO AMBULANTE”

JESI, 25 settembre 2017 – Conclusa la cerimonia del “Premio Bancarella” edizione 2017 abbiamo voluto accertarci della qualità della scelta fatta dall’apposita giuria chiamata a scegliere il migliore banco vendita.

Usciti dal gazebo dove tale cerimonia si era svolta abbiamo dovuto fare pochissimi passi per imbatterci con la bancarella di vendita di tovaglie e biancheria per la casa intestata a Teresa Cenerelli di Rimini.

Sotto il tendone, oltre alla signora che ha ritirato materialmente il premio offerto dal Comune di Jesi, abbiamo incontrato una giovane, un robusto maschio e la Cenerelli che non ha nascosta la sua soddisfazione per il riconoscimento, ma subito dopo ha avuto dure parole di critica a quelli che hanno organizzato la fiera stessa, persone che lei definisce gente da scrivania che non si rende conto di quello che è il commercio ambulante.

Una accusa che la Cenerelli giustifica con la disposizione delle bancarelle in piazza della Repubblica, dove opera. “Quei colleghi che hanno il loro banco nel centro della piazza difficilmente avranno lo stesso numero di visitatori di noi che ci troviamo sul fronte”.

Non solo, un’altra critica arriva per la presenza in piazza di troppi furgoni che intasano il passaggio della gente.  E’ vero, la bancarella di tovaglie è ben visibile per chi passa ma sono pochi quelli che entrano nel centro della piazza dove altri operatori commerciali stentano a vendere la loro mercanzia.

Ma le critiche non si fermano qui; il giovane della famiglia che serve la clientela ci fa notare una particolarità: “lo scorso anno avevamo la stessa postazione, ma questa era molto più arretrata (verso il teatro ndr); una disposizione di questo genere, più avanzata, ha causato un restringimento del passaggio che potrebbe risultare pericoloso in caso  di transito di un mezzo di soccorso”.

Concludendo il nostro incontro la signora Teresa si è raccomandata di dare notizia delle sue lamentele, nella speranza che per l’anno prossimo la situazione cambi in meglio.

s.b.

 

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