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Cronaca

Jesi Arriva la “Zona 30”, cambiamento dello stile di vita

Lunedì 16 gennaio il convegno organizzato dal Comune, interventi per 120 mila euro, interessato il perimetro via Gramsci, viale Verdi, via Raffaello Sanzio e via Rossini

di Tiziana Fenucci

Jesi, 14 gennaio 2023Anche Jesi potrà sperimentare il progetto Zona 30, un tema molto attuale nelle città di diversi paesi europei, che in Italia sta prendendo forma solo in alcune città che hanno avviato la sperimentazione, tra cui Bologna, Parma, Olbia e Milano.

Lunedì 16 gennaio alle 18.30 presso Palazzo dei Convegni, l’Amministrazione comunale illustrerà alla cittadinanza le caratteristiche e i vantaggi della Zona 30, in termini di qualità della vita, vivibilità e viabilità, grazie alla riduzione del limite di velocità ai 30 km orari, ma anche del traffico delle auto. Ad intervenire saranno l’assessore alla mobilità sostenibile, Valeria Melappioni, il progettista incaricato alla Zona 30, Massimiliano Pecci e la responsabile del servizio infrastrutture e viabilità, Manuela Marconi.

L’assessore Valeria Melappioni

Il perimetro dell’area della città, interessato dalla prima Zona 30, comprenderà via Gramsci: dall’ex pizzeria 7° Cielo all’incrocio con viale Verdi, via Raffaello Sanzio, via Rossini, e un tratto di viale Verdi: dall’incrocio con via San Francesco all’incrocio con via Gramsci. L’area delineata sarà oggetto di interventi infrastrutturali che porterebbero a un miglioramento della vivibilità degli spazi urbani, del traffico e della promozione della mobilità sostenibile.

Per ora le città che hanno attuato i progetti di Zona 30 e Città 30 hanno rilevato un notevole cambiamento nella qualità della vita, come ha evidenziato in numerosi incontri, ed anche nella sua tappa a Jesi, lo scorso novembre, il noto progettista e urbanista Marco Dondé: in generale sono tante le caratteristiche che denotano una Zona 30 e riguardano oltre all’abbassamento del limite di velocità ai 30 km orari, anche una serie di interventi per bilanciare lo spazio dedicato alle auto e quello dedicato ai pedoni e alle bici, con la realizzazione di piste ciclabili, l’ampliamento dei marciapiedi e la diminuzione della zona per le auto.

Secondo Matteo Dondé (dal suo sito la foto in primo piano), infatti «se l’automobile va piano posso dedicargli uno spazio inferiore a quello attuale, che spesso occupa l’80% della strada, tra carreggiata e parcheggi, e sfruttarlo per realizzare altro: l’ampliamento dei marciapiedi, per permettere a bambini e anziani di andare a passeggio, l’installazione di alberi e panchine per fermarsi a riposare e chiacchierare, lo spazio per una pista ciclabile che promuove la mobilità sostenibile, negli spostamenti di breve durata».

Una rivalutazione dello spazio pubblico che non viene più vissuto come luogo di attraversamento per spostarsi da un punto ad un altro, ma come luogo di incontro e scambio, non solo da attraversare ma da vivere.

Tra gli interventi strutturali effettuati nelle città che hanno già adottato il progetto di Zona 30, ci sono: l’installazione dei dossi berlinesi, le strisce pedonali rialzate, l’alternanza dei parcheggi tra un lato e l’altro della strada, il tutto per migliorare la vivibilità degli spazi.

«Nel corso del convegno di lunedì si entrerà nel merito della programmazione degli interventi – ha sottolineato l’Amministrazione comunale, nell’invitare la cittadinanza a partecipare – che saranno effettuati concretamente negli spazi indicati nell’area, per un investimento di circa 120 mila euro, finanziati quasi completamente da risorse regionali già assegnate».

Le città europee che hanno adottato progetti di Zona 30 o Città 30, testimoniano risultati soddisfacenti già nel breve periodo: Bruxelles, il cui progetto è partito nel 2021, attesta una riduzione del 20% del numero di incidenti su strada e ha dimezzato la percentuale di mortalità legata ad essi, le persone camminano molto di più ed è aumentato il numero di coloro che non prendono l’auto per compiere brevi tragitti e scelgono di andare a piedi.

Dati incoraggianti registrati anche da Edimburgo, Barcellona e Berlino. In generale si registrano una diminuzione del traffico e degli incidenti, dello smog e dell’inquinamento acustico, una maggiore attività a piedi e in bici, una maggiore soddisfazione di cittadini per la qualità di vita.

Un cambiamento nello stile di vita che prima di tutto necessita di un nuovo approccio alla viabilità degli utenti della strada.

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