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Jesi Arti marziali e disabilità con il “Metodo perfetto”, libro di Riccardo Coppari

Istruttore di judo alla palestra Samurai impartisce lezioni a giovani diversamente abili del Centro di aggregazione LiberInsiemeLab

Jesi – Sport e sociale. Un binomio che trova una sua concreta espressione nell’iniziativa di scena domani 12 maggio, a partire dalle 17.30, a Palazzo Bisaccioni, con la presentazione del libro “Metodo perfetto”.


Promosso da LiberInsieme Lab, “Centro di aggregazione per ragazzi disabili e non”, il volume di Riccardo Coppari, cintura nera 3° Dan, professore di scienze motorie e insegnante di judo, propone una pedagogia innovativa e rivoluzionaria per la pratica della nobile arte marziale giapponese, ispirata al “Metodo Conativo” del professor Gilles Bui-Xuân, accademico francese dell’Università d’Artois.


Moderato da Agnese Graciotti di LiberInsieme Lab, l’evento è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e la Palestra Judo Samurai, della quale Riccardo Coppari è istruttore.

Da alcuni mesi la nota scuola di arti marziali jesina impartisce lezioni di judo a giovani diversamente abili, partecipanti al progetto educativo Liberinsieme Lab, proprio sulla base del metodo trattato nel volume, importantissimo per lo sviluppo della consapevolezza dei propri mezzi e capace di favorire le relazioni interpersonali.


Le lezioni, che si svolgono nei locali messi a disposizione dalla parrocchia di San Pietro Martire, attualmente gestiti dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Essepiemme, fanno parte di un più ampio progetto, messo a punto dalle famiglie aderenti a LiberInsieme Lab, teso a garantire ai ragazzi con disabilità e alle loro famiglie, servizi e interventi che possano coinvolgerli in prima persona, andando a riempire il tempo libero in maniera significativa.

Il progetto LiberInsieme Lab, che ha visto un gruppo di genitori unirsi per creare uno spazio da destinare ai propri figli, in cui ritrovarsi e svolgere attività ludiche e ricreative, sviluppare una rete di contatti tra famiglie, favorire la socializzazione, potenziare abilità cognitive e manuali e sollevare il caregiver di riferimento, può essere sostenuto anche mediante donazioni spontanee.

Per informazioni e donare un contributo: Mattia Bruschi, 338 114 43 44; http://gofund.me/64a6162a.

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