Cronaca
JESI Benedizione pasquale del vescovo al “Carlo Urbani” con assessori e consiglieri
8 Aprile 2020
Iniziativa in tempo di emergenza coronavirus del presidente Daniele Massaccesi «per ringraziare tutto il personale sanitario e fare un augurio speciale alle persone ricoverate»
JESI, 8 aprile 2020 – Un appuntamento speciale quello di domenica mattina alle 10, giorno di Pasqua, davanti all’ospedale “Carlo Urbani” dove è in programma la benedizione che sarà impartita dal vescovo Gerardo.
Con lui anche il sindaco Massimo Bacci, rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale della città, con i capigruppo, – numero simbolico proprio per evitare assembramenti – , su iniziativa del presidente dell’assise cittadina Daniele Massaccesi, dal quale è partito l’invito. Un’occasione anche per ringraziare tutti coloro che lavorano nella struttura sanitaria affrontando quotidianamente l’emergenza Covid-19.
«D’intesa con il sindaco Massimo Bacci – scrive proprio il presidente Massaccesi – abbiamo pensato a un’iniziativa per la domenica di Pasqua alle ore 10: un saluto simbolico dinanzi all’ospedale “Carlo Urbani“, alla presenza del vescovo, che impartirà la benedizione pasquale, a cui parteciperà una rappresentanza degli assessori e dei Consiglieri comunal».
«Il tutto, ovviamente, osservando le misure di sicurezza che l’attuale situazione impone (distanziamento, eventuali mascherine…), o quelle che saranno pure eventualmente disposte, o richieste, chiedendo a consiglieri e assessori di portare con sé copia della mail ricevuta o possibile autocertificazione, e così preavvertendo le Forze dell’Ordine». A proposito delle quali si auspica «ci sia la loro partecipazione» in questa emergenza nella quale hanno «fondamentali compiti di grande responsabilità».
«Un gesto semplice, ma significativo – sottolinea Massaccesi – , per ringraziare tutto il personale sanitario, medici, infermieri, operatori dell’ospedale “Carlo Urbani” e chiunque altro per il grande lavoro che viene svolto in questo periodo così difficile e fare un augurio speciale alle persone ricoverate».
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