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Cronaca

Jesi Caritas in aiuto alle popolazioni siriane e turche

Oggi in tutte le chiese italiane la colletta alimentare a favore dei popoli colpiti dal terremoto, «coinvolgeremo i ragazzi delle parrocchie per dire a gran voce che Caritas c’è», afferma il vescovo don Gerardo Rocconi

di Cristina Amici degli Elci

Jesi, 26 marzo 2023 – Dopo la terribile scossa di terremoto che ha colpito Siria e Turchia lo scorso 6 febbraio e che ad oggi ha causato più di 50 mila morti in migliaia di scosse, la Caritas italiana ha proclamato per oggi, 26 marzo, la colletta alimentare a favore dei popoli colpiti.

«In Turchia si mantiene un contatto costante con gli operatori di Caritas Italiana a Istanbul presenti in appoggio alla Caritas del Paese, che opera in continuo raccordo con le autorità locali per l’organizzazione degli aiuti – si legge nel comunicato -. In Italia, facendo proprio l’appello di Papa Francesco dell’8 febbraio, la Presidenza della Cei, a nome dei vescovi italiani, dopo un primo stanziamento di 500.000 euro dai fondi dell’8xmille, per iniziative di carità di rilievo nazionale, ha indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima)».

«Le offerte raccolte arriveranno alle popolazioni colpite tramite Caritas Italiana, a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali e già attiva da anni in quei territori, in costante contatto con Caritas Turchia, Caritas Siria e la rete Caritas internazionale».

Il vescovo don Gerardo Rocconi


Perché così in là rispetto all’emergenza? Lo chiediamo al vescovo della diocesi don Gerardo Rocconi.

«Posso dire che c’è una Caritas nazionale in movimento sul territorio quindi anche quella locale lo farà – precisa -. Oltre a raccogliere dei fondi così come la gente questi mesi ha inviato, si è sentito il bisogno di coinvolgere tutte le diocesi di tutte le parrocchie d’Italia il giorno 26 marzo perché i soldi e i beni servono anche ora, nella seconda fase».

«La colletta coinvolgerà i ragazzi delle parrocchie non solo per dare una dimensione educativa ma per dire a gran voce che la Caritas c’è, tra pochi giorni si spegneranno i riflettori sulla Turchia e quando questo accade, contemporaneamente anche tante associazioni (andate per l’emergenza) ritorneranno a casa».

«Di conseguenza rimarranno in pochissimi ma la Caritas resta sempre per lungo tempo, proprio perché si sa bene che c’è un momento di emergenza e un momento di accompagnamento. La Caritas è sempre presente, non è la realtà delle emergenze è la realtà che si mette a disposizione per formare progetti di lunga durata».

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