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Cronaca

Jesi Caritas, nuovo sostegno per le persone “ai margini”

Inaugurati l’ambulatorio solidale e l’armadio farmaceutico, al taglio del nastro il vescovo don Gerardo, «promuovete l’educazione alla carità e l’attenzione alla persona», e il sindaco Lorenzo Fiordelmondo

di Tiziana Fenucci

Jesi, 16 ottobre 2022 – Si è svolto ieri pomeriggio presso il Centro Pastorale di via Lotto, il convegno sui servizi per la salute della Caritas Jesi che ha presentato le nuove attività dell’ambulatorio solidale e dell’armadio farmaceutico

Presenti il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, gli assessori Samuele Animali, Manuela Marguccio, Paola Lenti e i consiglieri Maria Luisa Quaglieri e Tommaso Cioncolini. 

I due strumenti, ha spiegato il direttore della Caritas, Marco D’Aurizio, «servono a raggiungere le persone ai margini, i soggetti che non vengono intercettati dal sistema sanitario e hanno bisogno di assistenza medica, psicologica e della somministrazione di farmaci». 

Il vescovo Gerardo Rocconi

L’ambulatorio solidale è nato, infatti, dalle esigenze degli utenti più fragili, rilevata dagli operatori dello sportello accoglienza della Caritas, che non potevano accedere all’assistenza sanitaria, a visite o esami medici, per mancanza di soldi, o perché non sapevano a chi rivolgersi e come prenotare la visita. L’ambulatorio offre prestazioni gratuite e crea il collegamento con i servizi Asur.

«Queste persone hanno bisogno di un percorso di assistenza globale – ha spiegato Mariangela Bordoni del progetto Safe, che lavora per l’inclusione sanitaria e lavorativa – oltre alla mancanza di soldi, spesso hanno problemi di salute che non permettono loro di lavorare o che gli hanno fatto perdere il lavoro».

Nel presentare l’attività dell’ambulatorio, la cui progettazione è iniziata nel 2019, il medico responsabile, Emilio Amadio ha evidenziato come sia frequentato principalmente da extracomunitari, che non hanno il medico di famiglia e non possono accedere ai servizi di assistenza.

«Ad oggi sono 51 le persone curate dall’ambulatorio, di cui 11 italiani e 40 stranieri, per la maggior parte extracomunitari, 38 sono venuti per cause mediche e 13 per disagio psicologico e psichico, dovuto spesso alle condizioni di vita disagiate in cui si trovano. Il nostro motto è: accogliere è già curare, il nostro obiettivo: garantire la miglior cura possibile e tutelare il diritto alla salute, uguale per tutti». 

Nell’accoglienza di queste fragilità ha evidenziato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo «il ruolo dei volontari e dell’associazionismo è fondamentale per dare forza e coesione al tessuto sociale, creando inclusioneGrazie all’armadio farmaceutico si va nella direzione della sensibilizzazione dei cittadini e nella raccolta di ciò che viene sprecato».

L’armadio farmaceutico, infatti, in collaborazione con l’ambulatorio, permette la somministrazione di farmaci acquistati grazie alle donazioni dei privati e alla collaborazione con la onlus Banco del farmaco

Il direttore Caritas, Marco D’Aurizio

«Grazie alle settimane di raccolta organizzate dal Banco del farmaco – ha spiegato Martina Zitti, responsabile dell’Armadio Farmaceutico -, ogni cittadino può recarsi in farmacia e donare un farmaco da banco, che poi le farmacie devolveranno alle associazioni caritatevoli o al terzo mondo, nell’ottica di utilizzare anche i farmaci che andrebbero sprecati. Da questa settimana sarà anche possibile per i cittadini donare i farmaci non utilizzati, che hanno a casa, alle farmacie aderenti al progetto. Per ora siamo in contatto con la Farmacia Paradiso e ci attiveremo anche con la Farmacia Calcatelli».

Gli ambulatori di assistenza sanitaria presenti in tutta Italia ha evidenziato il dott. Gabriele Pagliariccio, dell’ambulatorio solidale Maundodé a Senigallia, non si deve sostituire al sistema sanitario statale: «Al momento questi ambulatori stanno chiudendo delle falle del sistema statale, dovuto alla diminuzione dei fondi destinati alla sanità. Il controllo della salute è un bene universale e dobbiamo combattere per promuovere l’accessibilità ai servizi uguale per tutti».

Il convegno si è concluso con il taglio del nastro ai locali della Caritas e con il discorso del vescovo Gerardo Rocconi che si è complimentato con tutti gli operatori e i volontari dell’associazione incitandoli alla collaborazione e alla sensibilizzazione dei cittadini. 

«Promuovete la formazione alla carità – ha sottolineato -, promuovete l’attenzione alla persona che vada oltre le procedure burocratiche ed abbia una funzione profetica».

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