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Jesi Caso manifesti, richiesta accesso agli atti di Edison «una intimidazione»

Il consigliere comunale Luciano Montesi (Gruppo Misto): «Una mossa che dimostra nervosismo e debolezza allo stesso tempo della Società, sono solidale con il Comitato di Quartiere Smia»

Luciano Montesi

Jesi – La richiesta di accesso agli atti effettuata dalla società Edison per verificare i committenti dei manifesti affissi in città contro l’insediamento del centro di trattamento rifiuti in zona Zipa, è un gesto esecrabile che non rende onore a una Società strutturata e di riferimento nel panorama nazionale.

La richiesta, avanzata con l’unico scopo di dare corpo a una intimidazione nei confronti di un Comitato di Quartiere, si è peraltro rivelata per quello che è, vale a dire un autogol mediatico che ha compattato trasversalmente tutte le realtà, tantissime, che hanno espresso il loro parere negativo nei confronti dell’insediamento Edison.

Leggi anche: Jesi Edison, manifesti contro l’impianto dal «contenuto lesivo»

Come unico rappresentante del Gruppo Misto non posso che esprimere la mia solidarietà al Comitato di Quartiere Smia, ai suoi rappresentanti e ai loro finanziatori che, in nome di un’idea condivisa, hanno dato il proprio contributo per la realizzazione dei manifesti.

La mossa di Edison dimostra nervosismo e debolezza allo stesso tempo, due cattivi alleati in un momento così delicato in cui, al contrario, dovrebbero prevalere lucidità e lealtà nei confronti del territorio. Rimango in attesa di conoscere quale sia a riguardo la posizione de Pd e del Sindaco Fiordelmondo che hanno deciso fin qui di non esprimersi.

Luciano Montesi – Consigliere comunale Gruppo Misto

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