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Cronaca

JESI Caterpillar: ecco com’è composta la proprietà, c’è anche Bill Gates

Caterpillar Jesi

I principali azionisti sono fondi e società di investimento, ad eccezione di William Henry Gates che controlla l’1,79% del capitale

JESI, 27 dicembre 2021 – Sono tutti fondi e società di investimento i principali azionisti della Caterpillar, multinazionale che sta per chiudere lo stabilimento jesino di via Roncaglia, gettando in strada 270 famiglie.

Nel complesso paniere fa eccezione solo l’imprenditore Gates William Henry che attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation controlla l’1,79% del capitale.

La società è una public company, e cioè una società dall’azionariato diffuso e le azioni sono sparse nei fondi di investimento che le compagnie offrono ai risparmiatori.

Questo significa che non vi è un’azionista di riferimento ben definito, che differenzia questa realtà industriale con quella dell‘Elica ad esempio: in questo caso, infatti, il soggetto decisionale è il Consiglio di amministrazione, e i componenti governano con l’obiettivo prioritario del rinnovo del mandato, generalmente triennale. Obiettivo per cui occorre massimizzare i risultati e su questo aspetto lavora il CdA, sebbene significhi accantonare l’aspetto umano.

Insomma, il capitale prima delle persone e il ragionamento è seplice quanto spietato: si corre un rischio sul mercato che se va a buon fine meglio, ma se va male il CdA perde poco e l’azienda chiude, come è stato per Lehman Brothers, e magari con una buona uscita.

E allora perché si licenzia? Perché, generalmente, sui mercati quando c’è un taglio dei costi il titolo sale, cosa che però non è successa alla Caterpillar. Visto che l’obiettivo è il prossimo mandato non è possibile ragionare a lungo termine, o meglio, non è conveniente.

Per far crescere il valore dei titoli occorre tirare i bilanci a lustro e ricorrere a espedienti che piacciano ai mercati e agli analisti, cioè i licenziamenti ma è evidente che questo sistema non genera lavoro, né sicurezza.

Mettere in campo delle contromisure, allora, è doveroso: si parla infatti di una legge contro le delocalizzazioni, ferma da troppo tempo, e di nazionalizzazione.

Paolo Maddalena, vice presidente emerito della Corte Costituzionale, su Il Fatto Quotidiano spiega che la Caterpillar sta agendo in «palese contrasto con il principio operativo dell’articolo 42 della Costituzione» secondo cui “l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

manifestazione caterpillar

Secondo il giurista non solo vi sarebbero gli estremi per bloccare la delocalizzazione (il codice civile, articolo 1418, sancisce la nullità di quegli atti contrari ai principi imperativi dell’ordinamento giuridico), ma si potrebbe intraprendere la strada della nazionalizzazione «senza lasciare nelle mani di privati speculatori le sorti economiche dell’Italia».

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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