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Cronaca

Jesi Centro Storico: i giardini di Largo Saponari ancora in “ostaggio”

Residenti esasperati: «Lo spazio pubblico viene trattato come una proprietà privata, le regole non vengono rispettate», l’assessore Samuele Anomali: «Situazione nota, la Polizia Locale è intervenuta, necessaria una mediazione di comunità»

Jesi – Nuove lamentele giungono dai residenti del centro storico, a distanza di oltre un anno dalle prime segnalazioni riguardanti l’uso improprio dei giardinetti pubblici di Largo Saponari.

L’area verde, adiacente alla cattedrale e tradizionalmente utilizzata per scatti di matrimonio, è ancora teatro di comportamenti che vengino definiti inaccettabili. Sotto accusa due famiglie che, secondo quanto riferito dagli stessi residenti, avrebbero trasformato lo spazio pubblico in una sorta di proprietà privata.

Già nell’agosto 2023 i residenti avevano denunciato la situazione, lamentando l’occupazione dei giardinetti con sedie, barbecue, biciclette e giocattoli, utilizzati a piacimento dalle famiglie in questione.

Nonostante l’intervento della Polizia Locale, che aveva ottenuto temporaneamente lo sgombero dell’area, la situazione è tornata rapidamente al punto di partenza, con gli stessi comportamenti.

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La nuova lettera di denuncia  riprende esattamente gli stessi toni e problematiche.

«I giardini, che dovrebbero essere pubblici e usufruibili da tutti, sono ostaggio di queste famiglie che li utilizzano come fossero di loro esclusiva proprietà». 

Gli abitanti del quartiere, esasperati, sostengono di aver cercato più volte un dialogo costruttivo senza alcun risultato.

«Ogni tentativo di far rispettare le regole viene visto come un attacco personale, e in alcuni casi siamo stati persino minacciati verbalmente».

«Gli agenti fanno il loro dovere -, spiegano i residenti -,  ma appena girano l’angolo, le stendine riappaiono come funghi, le sanzioni non vengono pagate, come loro stessi dichiarano apertamente».

«Nonostante le ripetute segnalazioni sia alla precedente che alla nuova Amministrazione comunale, non sembra essere stata trovata alcuna soluzione. Le risposte ricevute finora, infatti, si limitano a frasi generiche del tipo ”stiamo monitorando la situazione e prenderemo provvedimenti”».

«Sono a conoscenza della situazione – spiega Samuele Animali, assessore ai servizi sociali – . Già diverso tempo fa ho parlato con queste persone, anche con alcuni dei vicini. Per riservatezza nulla dico sull’eventuale coinvolgimento dei servizi. Mi risulta che la Polizia Locale sia intervenuta anche contestando violazioni. Infine, va precisato che alcune questioni rimandano a rapporti di vicinato, come tali estranei all’intervento istituzionale. In casi come questo potrebbe essere interessante una mediazione di comunità. Una risorsa che si può attivare a medio termine, con l’intervento di partner esperti e nell’ambito dei processi come quelli che hanno già portato al rafforzamento dei servizi di strada, ai Consigli di Quartiere, allo spazio del riuso e così via».

A peggiorare il quadro è anche l’abitudine di una delle famiglie di parcheggiare un furgoncino di quasi cinque metri sotto le scalette della piazza, creando ulteriori disagi per i residenti della zona.

«Pretendono che tutti parcheggino in modo da non ostacolare l’ingresso al loro parcheggio, che considerano privato», raccontano i residenti.

Alcuni di loro si sono ritrovati con le auto graffiate sul paraurti o sulle fiancate. Il furgone, inoltre, blocca l’accesso a garage e abitazioni di persone anziane che, per quieto vivere, non hanno voluto o potuto intervenire.

«Chiediamo solo che venga rispettata la libertà di tutti e che si riportino decoro e rispetto nel nostro amato centro storico di Jesi».

La Polizia Locale, dal canto suo, fa sapere che «ogni volta che siamo stati contattati abbiamo sempre cercato di intervenire nel limite delle possibilità, facendo rispettare quello che prevede la normativa, come sempre adempiamo al nostro lavoro».

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