Cronaca
JESI «Ciao Corrado, sempre accanto a noi»
5 Febbraio 2021
La cerimonia funebre a San Filippo, il commosso saluto degli amici di sempre, gli Onafifetti, con la canzone “Non maledire questo nostro tempo” davanti all’urna con le ceneri Olmi
JESI, 5 febbraio 2021 – Corrado Olmi è ritornato a casa e l’urna con le sue ceneri, posta di fronte all’altare, sembrava essere il polo centrale, il punto principale a cui tutti guardavano, con affetto e con simpatia.
Proprio come quando saliva sul palcoscenico e recitava la sua parte. C’erano i parenti e gli amici più cari, stretti intorno all’uomo che un giorno, insieme a Valeria Moriconi e al marito Aldo, dopo aver caricato la sua macchina, si diresse verso Roma, per fare “gli attori”. Aldo, invece, intraprese la sua strada di pittore, un artista di grande valore.
La cerimonia, si è svolta tra brividi di commozione sincera, ma anche i “ti ricordi?” hanno ridestato, tra i presenti che riempivano la chiesa di San Filippo, flash passati e trascorsi. Anche il vice sindaco Luca Butini e il direttore generale della Fondazione Pergolesi Spontini, Lucia Chiatti, sono venuti a dare l’ultimo saluto ad un simbolo artistico e culturale di Jesi.
Ha detto bene don Claudio Procicchiani, in un ricordo sentito e carico di speranza, che Corrado ha dato tantissimo alla sua città, dalla quale era ricambiato per la semplicità e l’affetto. Una jesinità mai tradita.
Noi ci eravamo portati, in tasca, i mille momenti che, nel tempo della cerimonia funebre, riemergevano prepotenti. Era un perdersi fra le quinte del Pergolesi o a Roma o dove abbiamo avuto modo di recitare e cantare insieme a lui, presentare libri, sghignazzare. Perché Corrado non è mai cresciuto come la convenzione vorrebbe. E’ rimasto, almeno per i cinquant’anni di amicizia che ci legavano, come se fosse un nostro coetaneo, amico di bisboccia e di cantate, serio quando si trattava di essere seri, ovvio, ma sempre con un retrogusto di ironia che solo i bacchettoni e i “retrodatati” non capiscono.
La nipote Matilde, accompagnata alla chitarra dal papà Enrico Biciocchi, ha cantato una versione di “Halleluja” di Cohen con una leggerezza e delicatezza che ti faceva pensare alla mano che scorre sul velluto buono e respira creando un rumore, silenzioso, quasi un brusio, delicato e intimo.
Veronica, la figlia, ha ricordato Corrado con l’amore che si può avere per un padre che ti ha insegnato la strada della tua vita e della bellezza del ritrovarsi insieme dopo stagioni teatrali lunghe e magari anche lontane. Noi Onafifetti, io, Giovanni, Mario e Piergiorgio, ci siamo guardati un momento prima di intonare la nostra canzone d’addio a Corrado, canzone che lui ha deciso che gli cantassimo durante il funerale.
Pensate, ci è capitato negli anni di eseguirla insieme tante volte, a lui piaceva molto. Quando morì Lucia, l’amatissima moglie, Corrado ci chiese di cantarla in suo onore (“le piaceva tantissimo”, diceva”, l’11 novembre del 2019, sempre nella chiesa di San Filippo. Senza che lo sapessimo, quel giorno si alzò dalla panca ed anche lui la cantò insieme a noi, davanti alla bara di Lucia. E noi ci siamo detti, guarda la vita, oggi la cantiamo per lui. [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”291936″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]
“Non maledire questo nostro tempo” è una canzone di speranza, che ha attraversato, dall’inizio degli anni ’60, i decenni fino ad essere, ancora oggi, intensa ed importante. In un silenzio che ha permesso di cogliere il profondo significato del testo.
Ciao Corrado, noi speriamo di essere andati bene, che la nostra “esibizione” ti sia piaciuta. Quelle voci a volte strozzate? Ma noi non siamo attori consumati come te, non capisci che l’emozione incrina anche la voce, oltre che il cuore?
Ciao Corrado, sempre accanto a noi.
Gli Onafifetti
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