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Cronaca

Jesi Ciclabile di via del Burrone, nessuna modifica

Respinta la mozione di Jesiamo sull’allargamento della carreggiata, Claudio Cardinali: «Le auto corrono troppo», Nicola Filonzi: «Le ciclabili danno fastidio? Eliminatele», anche Fratelli d’Italia vota contro: «Le strade servono per la viabilità automobilistica»

Jesi – Una mozione di Jesiamo riguardante la sicurezza dei ciclisti a ridosso della rotonda a metà di via del Burrone, ha riacceso le polemiche mai sopite sulle piste ciclabili in città tra maggioranza e opposizione.

L’atto di indirizzo sulla situazione di pericolo nel tratto di ciclabile all’intersezione tra via del Burrone, via Fausto Coppi e via Campolungo è stato presentato ai colleghi del Consiglio comunale da Tommaso Cioncolini.

Stimolata da alcuni cittadini fruitori delle due ruote, la lista civica, fondata tra gli altri dall’ex sindaco Massimo Bacci, ha chiesto all’Amministrazione di predisporre un progetto che utilizzi parte dell’area verde esistente all’intersezione di via Campolungo (dietro la porta del campo da calcio in terra) per ampliare la carreggiata, spostando così il raggio di curvatura della ciclabile.

Un’auto che, impegnando la rotonda tra via Coppi e via del Burrone, invade la ciclabile prima di imboccare via del Burrone

Questo, secondo quanto esposto dal consigliere di Jesiamo, al fine di tutelare i soggetti deboli (ciclisti) e prevenire il verificarsi di possibili investimenti dovuti alle auto provenienti da via Coppi che debordano sopra la ciclabile per imboccare via Campolungo.

A rispondergli dai banchi della maggioranza è stato il consigliere Claudio Cardinali (Pd), residente in zona, il quale ha obiettato sul fatto che quella proposta possa essere la soluzione giusta, annunciando il voto non favorevole. Secondo il dem, infatti, il problema sarebbe il mancato rispetto dei limiti di velocità da parte dei veicoli a motore, senza considerare che mangiare lo spazio di verde retrostante la porta del campo di calcio equivarrebbe a sottrarre un importante spazio permeabile ad una zona che patisce molto le forti piogge e tende a generare allagamenti.

«Se le auto andassero a velocità idonea – ha affermato l’esponente Pd -, i raggi di curvatura non genererebbero alcun ingombro alla corsia riservata ai ciclisti. Inoltre, allargando la carreggiata si creerebbero problemi ancor maggiori alla sicurezza, venendosi a creare le condizioni affinchè qualche automobilista possa pensare di aumentare la velocità».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni.

«E’ vero che in quel punto l’automobilista tende a spanciare, ma il percorso della ciclabile è lineare. Quindi allargando la corsia, come proponete – ha detto l’assessora rivolta ai presentatari della mozione –, le auto andrebbero ancora più veloci, andando a invadere ancora di più la ciclabile».

Valeria Melappioni, pur riconoscendo ai gruppi civici di minoranza la continua attenzione per le fasce deboli degli utenti della strada, ha poi avanzato perplessità su chi ha concepito le piste ciclabili. Il riferimento sibillino è alle Amministrazioni targate Bacci (alle quali sono politicamente legate le liste che hanno presentato la mozione) durante le quali di piste per bici ne sono state create molte in città.

«Non possiamo chiedere ai tecnici – ha sostenuto l’assessora ai lavori pubblici – di andare a sistemare quel pezzo di ciclabile in cui non ci sono interruzioni, ma di chiudere gli occhi al cospetto delle numerose intersezioni che non funzionano. Abbiamo dato mandato agli uffici di occuparsi del tema delle intersezioni a partire da via Gallodoro, dove le ciclabili funzionano solo nei rettilinei e tolgono addirittura spazio ai pedoni».

Moie piste ciclabili
Una delle tante interruzioni presenti lungo le piste ciclabili cittadine

Non l’ha presa bene Nicola Filonzi, anche lui esponente di Jesiamo, il quale ha rilevato come «c’è sempre la critica rivolta a chi è venuto prima, ma l’Amministrazione attuale, oltre a mettere i cartelli delle zone 30, non ha fatto un metro di pista ciclabile in più. Anzi, abbiamo anche dovuto arrabbiarci in Consiglio comunale – ha ricordato Nicola Filonzi – per chiedere alla maggioranza di mettere 100mila euro per gli espropri, non rinunciando così a un milione e mezzo per le piste ciclabili dati dalla Regione».

Il consigliere di Jesiamo, ha quindi invitato l’Amministrazione comunale a pensare a un altro modo per risolvere la situazione tra via del Burrone e via Campolungo già da settembre, aggiungendo, con tono polemico, che: «la Giunta precedente, pur non avendo disponibilità economiche dell’attuale per fare consulenze esterne, ha realizzato molte ciclabili. Non vi piacciono? Toglietele, dato che sostenete che sono tutte fatte male e insicure».

Anche Fratelli d’Italia ha votato insieme alla maggioranza, ovvero contro la mozione di Jesiamo, ma per motivazioni politiche.

«Non mi unisco al voto contrario della maggioranza in senso politico – ha sottolineato il capogruppo Antonio Grassetti -, ma per un principio generale. Per me le strade sono fatte per esigenze di comunicazione, rendendole il più agevoli possibile, mettendo le esigenze dei pedoni e dei ciclisti in via subordinata a quello primario della viabilità».

L’Amministrazione per mezzo dell’assessora Valeria Melappioni si è comunque impegnata a intervenire per il rifacimento della segnaletica verticale e orizzontale, i cui fondi sono già a bilancio e la realizzazione calendarizzata.

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