Jesi Comitati di quartiere, votazione per pochi

Jesi – Se le tornate elettorali locali e nazionali degli ultimi anni hanno fatto registrare un clamoroso e continuo calo dell’affluenza vicina al 50%, quelle dei Comitati di Quartiere di Jesi non sono andate meglio in quanto a presenze.

Delle dieci zone nelle quali è stata divisa la città, solo in due la percentuale dei votanti è declinabile in doppia cifra: Borgo Minonna (10%) e Smia-Zona industriale (17%).

Il dato complessivo recita 8,12% votanti, con 2.819 che si sono recati alle urne di quartiere su un potenziale di aventi diritto, dai 16 anni in su, di 34.708.

Per il resto tutti sotto la media del votante su dieci, con il dato deprimente del Centro storico (quartiere in cui ha votato anche il sindaco Lorenzo Fiordelmondo), dove non si è arrivati nemmeno al 5%.

Molteplici le cause. Sicuramente, come già detto, la crisi nazionale dell’istituto della rappresentanza con una forte disaffezione al voto non ha risparmiato questo nuovo elemento del Comitato di Quartiere, che pure è il più diretto e vicino al cittadino, il quale potrebbe costituire un modo semplice e più veloce per rappresentare i problemi di tutti i giorni (il parcheggio, la raccolta rifiuti, il degrado, la strada sotto casa).

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Inoltre, non trattandosi di un’elezione nazionale o locale per le quali c’è una campagna elettorale e un battage pubblicitario su tutti i media e sulle affissioni pubbliche, la gente è meno spronata a recarsi alle urne.

Certo è, che in pochi hanno colto questa chance proposta dal Comune di Jesi.

A quanto pare oggi si preferisce affidarsi a sterili denunce e discussioni via social network (una sorta di discussioni al Bar Sport versione 2.0), le quali però rappresentano forme di contestazione spesso sterili rispetto alle problematiche di tutti i giorni. Sicuramente un’occasione persa.

Ecco nel dettaglio i risultati