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Cronaca

Jesi Commozione per tanti all’ultimo saluto a Enrico

Gremita la chiesa di San Francesco d’Assisi per la cerimonia funebre di oggi

Jesi – Chiesa di San Francesco d’Assisi gremita per l’ultimo saluto a Enrico Manoni, storico barista in Viale Verdi, che ha lasciato la madre, i parenti, gli amici martedì scorso. 

Tantissime le persone presenti alle esequie,  tanto che la chiesa non ha potuto ospitarle tutte.

A presiedere la funzione religiosa padre Bruno Fioretti che ha avuto parole di grande umanità per tutti coloro che si sono chiesti “perché Dio ce l’ha strappato?”.

«Chiunque crede in me non morirà in eterno – ha esordito padre Bruno nell’omelia – e dobbiamo credere che Enrico ora è al cospetto di Dio che fa del nostro corpo un tempio di spirito, Enrico è ancora tra noi, con l’amata madre Teresa e con tutti coloro che lo hanno amato». 

Un clima di grande tristezza, dolore e incredulità quello che si respirava durante l’ultimo saluto a Enrico, tutti stretti alla mamma Teresa, che mai avrebbe pensato di attraversare questo dolore lacerante, perché nessuna madre dovrebbe seppellire il proprio figlio. 

Enrico è sempre stato un onesto lavoratore, in uomo mite e buono, un giusto

«Dio dimora in Enrico – ha ripetuto più volte il padre – la pienezza della vita in lui non ci toglie il dolore, soprattutto perché era un uomo giovane, pieno di energia ma come Marta alla morte del fratello Lazzaro vede vacillare la sua fede, anche noi ci poniamo legittimi interrogativi ai quali possiamo rispondere con la parole di Gesù, “io sono la resurrezione e la vita e chi crede in me non morirà in eterno” . Enrico ora sta contemplando il volto del Padre e noi siamo camminanti pellegrini in attesa di ricongiungerci ai nostri cari, quindi ringraziamo Enrico per questa prova di fede che ci mette davanti, perché lui ci ha lasciato questo testamento spirituale». 

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