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JESI “Confinement” in Francia, il racconto di uno jesino a Parigi

Giovanni Palermo racconta una situazione per certi versi simile a quella che stiamo vivendo in Italia ma il covid-19 non è l’unico problema

JESI, 30 ottobre 2020 – Nuovo lockdown, anzi confinement, in Francia: le nuove misure anticovid sono state recentemente illustrate ai cittadini dal presidente Emmanuel Macron.

Giovanni Palermo davanti a Notre-Dame

«Occorre frenare i contagi, ma a differenza dell’altro confinement che abbiamo fatto come in Italia questa volta le scuole sono aperte e si può uscire per lavorare» spiega Giovanni Palermo, 26 anni, jesino residente a Parigi.

 

Ci sono stati scontri o proteste?

«Niente di particolare, ma Macron ha parlato proprio ieri (28 ottobre) quindi delle reazioni possono ancora esserci. In questa fase tutti i settori potrebbero lavorare purché si rispettino le misure, quindi molti lavori continuano in presenza e altri in “tele-travail”. I teatri sono chiusi, si può uscire per lavoro, motivi di salute, per fare la spesa e per fare una passeggiata intorno casa».

 

La metro parigina

 

Quali sono le maggiori preoccupazioni?

«Credo che la gente sia preoccupata per la propria situazione lavorativa. La scorsa settimana andando a lavoro la situazione in metro era esplosiva: tantissime persone tutte ammassate, questo ha fatto arrabbiare i parigini (vedi foto). Viene da dire che tutto il mondo è paese».

Frenare bruscamente i contagi, questo l’obiettivo delle misure ed evitare che gli ospedali francesi si saturino.

Parigi (4) Parigi (3) Parigi (2) Parigi (1)
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La metro parigina

Ma la Francia ha in seno un altro grande problema, quello del terrorismo. A Nizza tre persone sono state uccise, di cui due in una chiesa, nel cuore della città. Un uomo armato di coltello ha scioccato il Paese proprio alla vigilia del confinement per combattere contro il Covid -19. Come riporta la stampa francese, l’accusa nei confronti dell’assalitore, fermato dalla polizia, è di “omicidio e tentato omicidio in connessione con un’impresa terroristica” e “associazione terroristica criminale”.

Il 16 ottobre scorso il cadavere di un uomo è stato ritrovato nelle banlieue di Parigi: un insegnante di storia della scuola media cui è stata tagliata la testa.

Attentati di carattere islamista che si intrecciano con il dibattito politico e culturale del Paese alla vigilia di una dura fase da affrontare.

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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