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Cronaca

JESI Corona d’alloro per commemorare Giuseppe Mazzini

Deposta alla omonima porta a 150 anni della morte del patriota fondatore della “Giovine Italia”

JESI, 10 marzo 2022 – Questa mattina alle ore 12 la sezione X Marzo del Pri ha deposto una corona di alloro sotto Porta Mazzini per commemorare il 150esimo anniversario dalla scomparsa di Giuseppe Mazzini.  

Tra i presenti Enrico Filonzi, Lamberto Santini, ex segretario della Uil, Giordano Filonzi segretario cittadino del Pri, Giuseppe Cancellieri, Giuseppe Pacenti, Giancarlo RotatoriPaola Belardinelli.  


10 marzo 1872 -10 marzo 2022 

Centocinquanta anni fa moriva Giuseppe Mazzini esule in Patria, a Pisa, sotto falso nome in quanto ricercato dagli sgherri della Monarchia dei Savoia. Moriva il costruttore della Repubblica Romana, Triunviri Saffi, Armellini, Mazzini, (9 Febbraio 1849) della sua Costituzione che è stata il fondamento e l’ispirazione di quella che è diventata la Costituzione della Repubblica Italiana nel 1946. 

Giuseppe Mazzini nacque a Genova da Giacomo e Maria Drago il 22 giugno 1805. Il padre era medico e professore universitario di patologia e igiene. Grande influenza esercitò sul figlio Maria Drago, ricca spiritualità e di formazione religiosa ispirata al rigore giansenistico. Mazzini si laureò in giurisprudenza nel 1827 ma era soprattutto interessato allo studio della letteratura come impegno civile e della storia come necessario magistero pubblico.

Il tentativo di trasformare “L’Indicatore genovese” da foglio di informazioni commerciali in strumento di battaglia di rinnovamento letterario e civile, in difesa delle idee romantiche, fu una delle prime manifestazioni del gruppo mazziniano.

Affiliato alla carboneria il giovane genovese svolse una efficace opera di proselitismo. Arrestato nel novembre 1830 ed esiliato fondò a Marsiglia la Giovine Italia.  Il distacco dagli uomini del passato venne delineandosi sempre più nettamente a partire dal 1832 e fu espresso nella rivista “La Giovine Italia” .

Questa posizione non era che l’aspetto italiano di un dissenso più vasto che in Francia si esprimeva nel distacco della nuova generazione democratica e repubblicana

Mazzini auspicava una rivoluzione popolare coinvolgendo tutte le classi sociali. La Giovine Italia aveva determinato un salto di qualità nell’organizzazione della lotta politica nazionale

Cristina Amici degli Elci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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