Cronaca
JESI Covid-19, Casa di riposo: fioccano le interrogazioni
18 Aprile 2020
Con la consigliera azzurra Silvia Gregori e con Francesco Coltorti di “Jesi in Comune”, ma anche la Lega con Marco Giampaoletti vuole chiarimenti
JESI, 18 aprile 2020 – Jesi in Comune e Forza Italia chiederanno conto della situazione alla Casa di riposo “Vittorio Emanuele II” di via Gramsci in occasione del prossimo Consiglio comunale in videoconferenza che dovrebbe tenersi entro fine mese.
Anche la Lega, con Marco Giampaoletti, vuole chiarimenti dal sindaco Massimo Bacci e dal presidente dell’Asp 9, Franco Pesaresi.
Risultata positiva una donna che lavora nella portineria della struttura jesina, ma proveniente da Cingoli dove i contagi sono stati tantissimi, le forze di opposizione vogliono aprire la pentola e vedere dentro cosa bolle.
Il contagio da covid-19 ha interessato in modo drammatico molte strutture per anziani anche del nostro Ambito Territoriale 9 e in particolar modo le Case di riposo. Tanto che pure la Magistratura ha aperto un po’ ovunque fascicoli per fare chiarezza e stabilire se ci siano state eventuali responsabilità.
E, tornando alla “Vittorio Emanuele II”, la consigliera di Forza Italia, Silvia Gregori, chiede comunque conto della situazione sottolineando pure come «si sono verificati anche alcuni accessi da parte di alcuni esterni senza specifiche autorizzazioni».
Nel dettaglio vuol sapere «per quale motivo la Direzione della Casa di Riposo di Jesi non ha provveduto a far effettuare test con tampone alla nuova dipendente? È vero che nell’ultimo mese è stato consentito l’ingresso a parenti di alcuni ospiti residenti? Quali misure di sicurezza sono state assunte dalla Direzione della Casa di Riposo per scongiurare misure di contagio?».
Domande per le quali ci si attende risposte chiare ed esaustive anche perchè fu proprio lei a lanciare il sasso nello stagno, senza nascondere la mano, sollevando già quella volta, in una nota, tutte queste perplessità.
Questione in primo piano anche per Francesco Coltorti per Jesi in Comune – Laboratorio Sinistra, che cita proprio la collega consigliera Gregori.
Dopo la notizia della dipendente risultata positiva, l’Asp (che gestisce le strutture) aveva replicato che non ci sono stati contagi in quella jesina di via Gramsci.
«Non è chiaro se sia stato fatto il tampone alla dipendente né al momento del trasferimento da Cingoli a Jesi né successivamente, ovvero quando il contagio iniziava a manifestarsi in maniera evidente nella struttura cingolana», sottolinea Coltorti.
«L’asintomaticità della dipendente non può essere ritenuta come sinonimo di estraneità al contagio da covid-19».
Il consigliere di opposizione aggiunge: «La dipendente addetta alla portineria, pur non essendo stata a contatto con gli anziani, può invece esserlo stata con il personale sanitario e (fino a una certa data in cui erano concesse le visite) anche con i parenti degli utenti. L’Asp dichiara che non sono stati registrati casi di contagio fra gli anziani, ma non viene chiarito se tale affermazione sia supportata dalla somministrazione di tamponi (con esito negativo) non solo agli utenti, ma anche al personale sanitario della struttura».
L’interrogazione, pertanto, chiede quando sia stato fatto il tampone alla dipendente cingolana, quando il personale ha iniziato ad adoperare i presidi e se siano stati fatti tamponi agli anziani e al personale.
Sulla questione interviene pure la Lega: «Della situazione all’interno della Casa di riposo non si è saputo più nulla. Anche per il Collegio Pergolesi, altra struttura per anziani, e per le strutture permanenti per disabili sarebbe opportuno avere ragguagli, non per mera curiosità ma perché i soggetti più fragili debbono prioritariamente essere tutelati».
Il consigliere leghista Marco Giampaoletti, dunque, chiederà al sindaco Massimo Bacci e al direttore dell’Asp Franco Pesaresi «di fornire informazioni precise e dettagliate circa la situazione sanitaria di queste strutture».
(e.d.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA