Cronaca
Jesi Cresce la popolazione, 39.597 residenti
I dati riferiti al 31 dicembre 2023, le donne sono 20.446 e 19.151 gli uomini, gli stranieri sono 4.612, la comunità maggiore è quella della Romania con 1.115 cittadini
21 Febbraio 2024
Jesi – Continua a crescere, per il terzo anno consecutivo, la popolazione di Jesi che al 31 dicembre 2023 ha superato il numero di quella presente tre anni prima, vale a dire a fine 2020: si tratta di 39.597 residenti, di cui 20.446 donne e 19.151 uomini.
Una inversione di tendenza estremamente positiva e soprattutto progressiva dai tempi del Covid ad oggi, anche se a incidere nella composizione anagrafica di Jesi non è stato ovviamente solo l’effetto della pandemia.
Ad ogni modo, dai 39.553 residenti di fine 2020, si era scesi a 39.394 cittadini nel 2021, per poi salire a 39.470 a dicembre 2022 e, appunto, raggiungere i 39.597 a fine 2023.
Si conferma in costante crescita il numero dei nati (passati dai 213 del 2020 ai 242 nel 2023, sempre più femminucce che maschietti), mentre è sceso progressivamente il numero delle persone decedute (da 570 nel 2020 a 494 nel 2023).
Aumenta anche il numero di coloro che hanno scelto di venire a vivere a Jesi da altri Comuni o dall’estero: nel 2020 erano stati 980, di cui 163 stranieri (a fronte di 885 persone cancellate, di cui 134 straniere).
Nel 2023 sono saliti a 1.307, di cui 251 stranieri (a fronte di 929 cancellazioni dall’anagrafe, di cui 108 per trasferimento all’estero).
A proposito di stranieri, sono 4.612 (2.155 uomini e 2.457 donne), pari all’11,6% della popolazione: tra le comunità maggiori, quella della Romania (1.115 cittadini), del Bangladesh (567), della Nigeria (304), dell’Albania (298).
«Raccolgo positivamente i dati sia dell’aumento delle nascite che della popolazione residente», ha commentato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, che ha aggiunto come «nelle difficoltà generali in cui versa il nostro Paese, registrare che la città di Jesi cresca in numero di abitanti è importante non solo dal punto di vista sociale ed economico, ma nel senso più ampio di una comunità che mostra la sua propria e vitale vivacità».
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