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Cronaca

Jesi Dal corteo il “no” forte e chiaro all’impianto rifiuti – Video

Dall’Arco Clementino a Piazza della Repubblica dove poi sono confluite un migliaio di persone, presente anche il Presidente del Consiglio regionale Dino Latini, e Paolo Gubbi: «Abbiamo difeso la salute sin dal primo momento»

Jesi -Tanti no all’inizio e altrettanti no alla fine del corteo che si è snodato lungo Corso Matteotti per opporsi all’impianto di rifiuti pericolosi e non che Edison vorrebbe installare alla Zipa.

La manifestazione di ieri, in fondo, apartitica, non è stata che la punta dell’iceberg di una situazione che con l’andare dei mesi ha sempre di più visto coinvolta la cittadinanza nella ferma opposizione all’impianto, suscitando anche polemiche nel corso dei mesi tra maggioranza e opposizione consiliari, opposizione che sin dal primo momento è scesa in campo schierandosi subito per il no al progetto della Edison Next, pochi giorni fa definito irricevibile così com’è, anche dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo.

«La salute pubblica è di tutti, non ha colore nè appartenenza e ringrazio quanti hanno partecipato non solo da Jesi ma da tutta la Vallesina a questa nostra manifestazione», ha affermato Paolo Gubbi, presidente del Comitato di Quartiere Smia Zona Industriale, che ha organizzato il corteo, esprimendo al termine la sua soddisfazione per la riuscita della chiamata.

Il corteo – composto alla fine da un migliaio di presenze, comprese anche famiglie, bambini e cagnolini al seguito – ha iniziato a muoversi puntuale alle 17.30 dall’Arco Clementino per snodarsi lentamente lungo Corso Matteotti – affollato dal viavai del sabato pomeriggio e accolto anche da diversi applausi – e terminare in Piazza della Repubblica dove lo stesso presidente lo ha sciolto intorno alle 18.20.

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“No all’impianto, io non faccio finta di niente, difendo la salute pubblica”, queste le parole scritte sul grande striscione che lo apriva e che sono state scandite al suono anche di tanti fischietti durante la sfilata di avvicinamento alla piazza centrale della città, con contorno anche di tante bandierine bianche nelle quali campeggiava un rosso no.

Il primo tratto di Corso Matteotti era già stato chiuso dalla Polizia Locale al transito veicolare sino all’intersezione con via Pastrengo, da dove inizia la zona pedonale. Un corteo pacifico ma rumoroso, che ha alzato la sua voce di dissenso, sul quale hanno vigilato Carabinieri e Polizia coordinati dal vice questore Paolo Arena.

«Martedì prossimo ci sarà la discussione della mia mozione, iscritta al secondo punto dell’odg del Consiglio regionale per il no all’impianto che è anche, di converso, un alla città di Jesi», ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Dino Latini che, una volta giunto in città, si è unito ai partecipanti a metà strada. La consigliera regionale Lindita Elezi era subito dietro lo striscione al fianco di Paolo Gubbi.

«Le persone qui presenti appartengono a tutti gli strati sociali – ha aggiunto il Presidente – a dimostrazione che c’è condivisione di un problema che tocca tutti».

«Abbiamo difeso la salute sin dal primo momento – ha poi affermato Polo Gubbi – portando avanti questa lotta come cittadini e come Comitato di Quartiere, accogliendo quello che la gente ci chiedeva, no a questo impianto per il grande rischio ambientale che determinerebbe in un territorio già compromesso». 

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