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Cronaca

Jesi Dal dolore il dono d’amore: una nuova auto per lo Iom

Il gesto di generosità di Anna Maria Sandroni in memoria dei suoi cari: «Il Signore mi ha dato la forza per superare la perdita di due figli e di mio marito»

Jesi – «Il Signore mi ha dato tanta forza per superare la morte dei miei due figli, ma anche per superare la morte di mio marito, perché il nostro era un amore vero».

Con voce pacata, che però non nasconde il dolore che ancora persiste, Anna Maria Sandroni, donna minuta ma dal cuore immenso, racconta la sua storia di sofferenza e resilienza. La sua vita, segnata da gravi perdite, ha trovato un nuovo senso in un gesto di generosità, altruismo e amore verso gli altri.

Ieri mattina, accompagnata dal fratello Cesare e dai cugini Nella e Giuseppe, Anna Maria ha partecipato alla breve ma intensa cerimonia di donazione da parte sua di una Fiat Panda allo Iom Jesi – Vallesina e Macerata, l’associazione che si dedica all’assistenza dei malati oncologici con supporto alle loro famiglie.

Ad accoglierla, sul piazzale antistante la chiesa di San Giuseppe, c’erano la presidente dello Iom Jesi – Vallesina e Macerata, Anna Maria Trane Quaglieri, la ditettrice Marialuisa Quaglieri, mentre la benedizione della vettura e a tutti i presenti è stata impartita a don Giuliano Fiorentini, parroco della comunità di San Giuseppe.

Anna Maria Sandroni, con il volto segnato da una lunga battaglia contro il dolore, ha ripercorso la sua vita, raccontando con dignità e coraggio la sua storia di perdite familiari che avrebbero spezzato chiunque.

«Ho perso il mio primo figlio, Antonio, in un incidente sul lavoro alla Fiat nel 1991, aveva appena 26 anni», ha ricordato con tono composto.

«È rimasto in coma per 75 giorni, ma il 9 maggio di quell’anno, purtroppo, ci ha lasciati».

Solo 23 mesi dopo, ha perso anche suo marito, Mario Priori.

«Si sarebbe dovuto godere la pensione, ma a giugno gli è stata diagnosticata una malattia e, in appena dieci mesi, se n’è andato. Mi era rimasto solo l’altro mio figlio, Massimo…».

La voce della donna si fa tremante nel ricordare anche la perdita di Massimo, portato via da un tumore nel 2006 a soli 36 anni.

«Tre uomini avevo in casa, e sono rimasta da sola. Non sai quanto ho sofferto», ha confessato, lasciando trapelare tutto il peso di un dolore profondo, mai dimenticato.

Tuttavia, quel dolore non ha mai spento in lei la capacità di amare e di donare, trasformatosi in un gesto di solidarietà concretizzatosi proprio ieri.

La decisione di donare l”automobile allo Iom nasce dall’esempio di un’altra donna, Fiorella, di Castelplanio, che, nel maggio scorso, aveva donato, anche lei, una Fiat Panda per sostenere l’associazione.

«Quando ho saputo di Fiorella, ho pensato a cosa potessi fare io», ha spiegato Anna Maria, «sono sola, non riesco a usare i miei soldi, non mi servono… ho deciso di seguire il suo esempio, con tanto amore e con tutto il cuore, sperando sempre che questa auto non serva mai a nessuno».

La presidente dell’associazione, Anna Maria Trane Quaglieri, ha voluto esprimere il proprio ringraziamento.

«Vorrei ringraziare pubblicamente per questa grande generosità, un’opera meravigliosa, soprattutto perché questa famiglia non ci deve nulla. Se me l’avesse donata la famiglia di un paziente, lo avrei capito, ma così è davvero un gesto di grande solidarietà umana, di una generosità che nasce dal cuore».

Con questa donazione, Anna Maria Sandroni ha voluto onorare la memoria dei suoi cari, convertendo il proprio dolore in un atto d’amore verso la comunità.

La Fiat Panda non è soltanto un veicolo, ma un simbolo di speranza e di altruismo, un modo per dare un nuovo significato alla propria vita e mantenere vivo il ricordo di chi non c’è più.

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