Cronaca
JESI DAMIANO PAOLETTI: «IL PARCO DEL VALLATO È UN’EMERGENZA SOCIALE»
3 Maggio 2019
«Il sindaco Massimo Bacci sostiene il contrario, ma cosa deve accadere di più?», polemizza il presidente del Comitato
JESI, 3 maggio 2019 – «Siamo qui a ripetere ormai le stesse cose, da tempo. Evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire perché il Parco del Vallato è una vera e propria emergenza sociale e a testimoniarlo sono i fatti: spaccio di sostanze stupefacenti, vandalismo, malori, urla, risse. Di tutto. Con la bella area verde, tra l’altro, che finisce sempre per ridursi a un immondezzaio».
Damiano Paoletti (foto in primo piano), il battagliero presidente del Comitato Parco del Vallato – Via del Molino registra questo bollettino di guerra ormai con cadenza quasi quotidiana e non arretra di un millimetro rispetto alle posizioni sempre sostenute.
«Fino a quando non si affronterà la situazione nel modo corretto staremo sempre qui a parlare. E a subire le conseguenze di tutto quello che accade. La sicurezza se n’è andata da qui. La vigilia del primo maggio oltre alla rissa (leggi l’articolo) della quale si sono occupate le cronache c’è stato un altro tafferruglio la sera. E poi spaccano di tutto, non solo i cestini dei rifiuti, le panchine, i giochi per i bambini, l’ascensore, ma anche le bottiglie di birra e di superalcolici, lasciando i vetri a terra. E noi a pulire».
Come si è pulito, ancora una volta, anche la mattina del primo maggio e come fa tanta gente di buona volontà quando ce n’è bisogno.
«Il sindaco Massimo Bacci ha recentemente sostenuto in un’intervista – rilasciata a Jesi e la sua Valle, ndr – che “assolutamente no” non c’è un’emergenza sociale al Parco del Vallato “non vanno sottovalutati i problemi, questo è certo, ma la percezione che si ha del parco è esagerata“. Cosa dovrebbe accadere di più, allora, di quanto già non accade? Qui è un via vai di forze dell’ordine e, troppo spesso, di ambulanze, se non è emergenza sociale questa…».
Ma Paoletti va anche oltre: «E i servizi sociali? Sempre il Sindaco ha dichiarato che sono persone note e che “un anno e mezzo fa ci siamo rivolti alle famiglie di questi ragazzi che, evidentemente non accettando le loro responsabilità, hanno risposto in modo aggressivo“. Quindi? Non si fa nulla?».
«La verità è che ci hanno lasciati da soli, ci stiamo dando da fare, come residenti e come Comitato, anche per garantire la fruibilità del parco a chi vuole passarci qualche momento, ma non basta. Non bastano i blitz e le attenzioni delle forze dell’ordine, da sole, se non si inquadra il problema in una cornice di interventi in sinergia e di più ampio respiro: le telecamere di video sorveglianza promesse dall’Amministrazione comunale, per dirne solo una, dove sono? Certo, non saranno la panacea per tutto ma chi, ad esempio, sporca o rompe potrebbe essere individuato e invitato a rimettere tutto a posto, a pulire e a risistemare. Come facciamo noi per conto loro».
Pino Nardella
©RIPRODUZIONE RISERVATA