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Cronaca

JESI DENGUE: TRE ORE DI DISINFESTAZIONE E STANOTTE IL BIS

Nell’area interessata dal caso della malattia tropicale vivono circa 2.500 persone, particolare attenzione nei confronti di bambini, anziani e per chi ha problemi respiratori o allergici

JESI, 9 agosto 2019 – Il pick up della Quark con due operatori – uno al volante l’altro a spruzzare l’insetticida al piretro anti zanzare adulte – hanno operato per circa tre ore, a partire dall’una, stanotte, nella disinfestazione richiesta dall’Asur a seguito del caso accertato di Dengue – del quale ne era venuta a conoscenza mercoledì 7 agosto che aveva colpito una giovane donna bengalese, rientrata a Jesi il 31 luglio scorso.

Le zone interessate dalla bonifica adulticida, con una popolazione che si colloca tra i 2 mila e i 2 mila e 500 residenti, sono quelle di Viale Trieste, via Giacomo Acqua, Porta Valle, Piazzale San Savino, via XXIV Maggio, nel raggio di 200 metri dall’abitazione della donna con la malattia infettiva tropicale contratta nel suo Paese d’origine.

Il secondo e ultimo intervento previsto partirà ancora una volta all’una di stanotte con le stesse modalità: anche se la disinfestazione viene effettuata con prodotti non pericolosi per la salute umana, valgono sempre le raccomandazioni di tenere le finestre chiuse e gli animali domestici in casa sino ad almeno otto ore successive al periodo di trattamento.

Particolare attenzione va posta nei confronti di bambini, anziani o persone con problemi respiratori o allergici, che vanno allontanati a scopo cautelativo durante l’irrorazione. Stesse accortezze per chi ha un orto o piante da frutto in giardino: se non possono essere protetti da teli impermeabili, non devono essere consumati.

«Sono tre gli interventi – spiega Salvatore Pisconti, presidente di Jesi Servizi – che si fanno periodicamente in città durante l’anno, tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate a carattere, però, larvicida, e interessano le caditoie dove il prodotto viene lasciato sulle tazze: trattamenti meno impattanti rispetto al rigido protocollo che va seguito in questi casi».

(p.n.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 

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