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Cronaca

Jesi Derubata tra l’indifferenza generale: «Dobbiamo imparare a difenderci»

Il furto con strappo del telefono alla stazione degli autobus di Porta Valle, la vittima 16enne: «L’autodifesa materia scolastica», la sorella: «Lei è ritornata a scuola ma accompagnata, ha paura che quelli possano ritornare»

Jesi – Ha destato scalpore il furto con strappo avvenuto nella giornata di lunedì ai danni di una 16enne in zona Porta Valle, alla stazione degli autobus (foto in primo piano), intorno alle 13.

Ma, soprattutto, sono le parole della ragazzina – vittima dei tre balordi ladruncoli che le hanno rubato il telefono cellulare -, a tagliare come fendenti di fronte a quanto le è capitato. E che, purtroppo, non risulta essere un fatto isolato.

La rabbia

«Al momento dell’accaduto io sono rimasta immobile – ricorda -, non me ne ero resa conto, poi sono svenuta e gli altri hanno solo guardato, e li capisco, non fraintendete, quindi o ci chiudiamo in casa o ci insegnano a difenderci».

E, rincara la dose, la sorella: «La cosa che più ci fa rabbia è che nessuno l’ha aiutata, all’una del pomeriggio, in pieno giorno. Quando lei si è ripresa le hanno detto quello che era successo, che erano in tre, carnagione chiara, se non fosse stato per l’autista di un autobus, che ringraziamo di cuore, nessuno l’avrebbe soccorsa».

La 16enne, nonostante la brutta disavventura appena capitata, ha le idee ben chiare: «Il mio consiglio? Dato che il male e gli imbecilli ci saranno sempre, introdurre nelle scuole la difesa personale, quel poco che basta, dato che la gente rimane impassibile».

«Mi hanno strappato il telefono dalle mani, pensavo ingenuamente di essere in una città tranquilla, invece ci dobbiamo preoccupare di chi ci sta dietro o addirittura davanti, non sei tutelato affatto, alla fine ci sei tu, sei sola o solo».

La sorella della 16enne sottolinea ancora che «lei frequenta Jesi tutti i giorni, è ritornata a scuola accompagnata, ha paura che possano ritornare. Non ci sentiamo sicure se tutto questo succede in pieno giorno. Di notte non si può uscire, di giorno stessa cosa. Quando ci si potrà sentire sicuri? E se, poi, gli autori sono minorenni, cosa mai potrebbero fargli?».

Le indagini e il telefono rubato

Gli autori dello strappo, appunto. Sarebbero tre. Dopo il furto si sono dileguati velocemente, e non avevano nulla addosso, tipo zainetti. Il bottino, un iPhone SE rosso con cover nera e un cuore bianco stilizzato stampato.

La zona è coperta dalle telecamere di videosorveglianza e anche su quelle immagini sono concentrate le attenzioni dei Carabinieri che stanno procedendo nelle indagini.

Altri casi simili

Quello di lunedì non è un caso raro, anzi. Tra quelli che stanno emergendo, un paio di settimane fa stesso episodio nei pressi del cavalcavia di Viale della Vittoria e un mese fa tre 16enni che stavano passeggiando lungo Corso Matteotti, messaggiando con un iPhone. Sono stati rincorsi da altri tre ragazzi che, probabilmente, avevano come obiettivo quello di sottrargli il cellulare. Ma fortunatamente il colpo, in questo, caso non è andato a segno.

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