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Cronaca

Jesi Dieci anni senza il dottor Primo Luigi Bini, “medico dei bambini”

Fondò il primo reparto di pediatria dell’ospedale, personaggio di spicco dell’Azione Cattolica e consigliere comunale

Jesi – Per molti generazione Z, quella sagoma cartonata che da qualche settimana staziona davanti alla farmacia Moretti, lungo corso Matteotti, è soltanto una delle tante con i personaggi storici jesini realizzati dalla mostra in svolgimento Jesi e il ‘900 verso il 2050.

Per i millennials e generazioni precedenti, però, il volto rassicurante di quel signore distinto rappresenta molto di più. Per alcuni anche la ragione grazie alla quale oggi sono ancora al mondo e la loro vita non si è fermata troppo presto.

Stiamo parlando del dottor Primo Luigi Bini, il pediatra per antonomasia degli jesini, venuto a mancare all’affetto dei suoi cari e di tutta la città esattamente 10 anni fa.

La vita del fondatore e primo primario del reparto di pediatria dell’ospedale civile di Jesi, infatti, si spense proprio il 13 maggio 2014, pochi mesi prima di compiere i 90 anni. Quest’anno avrebbe toccato il secolo di vita.

Un’esistenza dedicata a curare i più piccoli, che gli valse l’appellativo di medico dei bambini, ma anche all’Azione Cattolica, come ci ricorda l’ex sindaco Vittorio Massaccesi, che sulla figura dell’indimenticato pedriata ha scritto un libro.

«Lo conobbi da ragazzino, nella gioventù cattolica per motivi legati al catechismo. Avevo 12 anni e giocavo per strada come quasi tutti in quell’epoca e lui, più grande di me, mi chiese di entrare a far parte dell’Azione cmCattolica. Da allora siamo sempre stati molto vicini e per me è stato un autentico educatore: gli devo moltissimo».

Il professor Vittorio Massaccesi ne ricorda anche l’importanza «per molti ragazzi della mia età» e i ruoli di grande responsabilità che ha rivestito nel mondo cattolico.

«Tra le altre cose, nel ’78 è stato fondatore, su indicazione di monsignor Oscar Serfilippi, del primo Consultorio per la Famiglia, ruolo delicato che richiedeva doti di grande comprensione e mediazione per coloro che non frequentavano la Chiesa e la confessione ma avevano bisogno di consigli su temi delicati».

Il dottor Bini fu anche presidente del circolo culturale “Contardo Ferrini”, che rifondò «per dare qualcosa anche agli anziani – ricorda ancora Vittorio Massaccesi – che sotto la sua guida arrivò ad avere oltre 400 iscritti, tanto riusciva ad aggregare la gente».

Soprattutto, però, il dotto Primo Luigi Bini fu un grande medico, che con le sue diagnosi e le sue cure riuscì a migliorare e, in qualche caso, salvare la vita a tanti bambini di Jesi e della Vallesina.

«Ho avuto modo di conoscere bene anche il Bini professionista – racconta Massaccesi – avendo svolto anche il ruolo di presidente dell’ospedale nel quale lavorava. Non fu un caso se il famoso dottor Pellegrini gli volle affidare la creazione, alla fine degli anni ’60, del primo reparto di pediatria. Era molto scrupoloso e nel contempo umano».

Fu anche consigliere comunale della Dc e portò avanti la sua attività sociale, politica e lavorativa, con il faro della fede, ma ricevendo sempre attestati di stima anche da non credenti e avversari politici.

«Ci tengo a sottolineare come spesso, da medico specialista ormai affermato, seguiva molti suoi assistiti anche in forma gratuita, quando conosceva la loro condizione economica non agiata».

Alla parrocchia di San Sebastiano, dove vennero celebrate dieci anni fa le sue esequie, ha contribuito a creare parecchi gruppi dell’Azione Cattolica, ma anche semplicemente a mettere insieme le persone, organizzando gite, cene e momenti di socialità.

«Un uomo che ha sempre creduto molto nel valore dei rapporti umani».

Nel 2015 il Comune di Jesi gli aveva conferito la cittadinanza benemerita alla memoria, pergamena ritirata dalla figlia Elisabetta.

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