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Jesi Disturbi età evolutiva: lunghe liste di attesa

Sono in 260 ad aspettare la diagnosi di disabilità nel lasso di tempo che va da 4 a 20 mesi, Lorena Santarelli (Mre): «Ast Ancona deve far seguire alle parole anche i fatti, non bastano le attività di monitoraggio e programmazione»

Jesi – Con l’avvicinarsi dell’inizio del nuovo anno scolastico Ast Ancona si ricorda dei bambini in età scolare con Bisogni educativi speciali!

Il comunicato stampa di Ast Ancona mette in risalto che il lavoro di squadra nelle UmeeUnità multidisciplinari età evolutiva – è un tema vincente: le Umee sono nate proprio per monitorare e aiutare i bambini a tutto tondo. Ben vengano anche gli ortottisti e il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta, sempre in prima linea per il benessere dei piccoli, la formazione degli operatori, il coinvolgimento delle neo mamme e così via.

Quello che sconcerta è che la situazione nella realtà non è cambiata affatto.

Dopo un anno dall’approvazione della mozione da me presentata durante il Consiglio comunale di Jesi Umee: nuova Ast stesse criticità della vecchia Asur”visto che i cittadini riferivano di non riuscire ad accedere ai servizi Umee per la certificazione delle eventuali disabilità, che le nuove diagnosi pervenute alle scuole sono state redatte tutte dai centri privati o pubblici ma non di Jesi e che casi gravissimi di bambini molto piccoli sono affidati a centri privati, mentre i casi cosiddetti meno gravi rimangono in coda e sono in attesa almeno da due anni, ho presentato un’interrogazione a giugno e i dati di Ast erano gli stessi di dicembre: 260 utenti in lista, con attese che vanno dai 4 ai 20 mesi, questo per presunte diagnosi di disabilità e non per i Disturbi specifici di apprendimento.

E’ cosa buona che l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Saltamartini, si sia reso conto che le diagnosi di disturbi dell’età evolutiva risultano in crescita negli ultimi anni ma per ridurre le liste di attesa non bastano le attività di monitoraggio e programmazione: sono necessari medici, psicologi, logopedisti, fisiatri, fisioterapisti e magari anche ortottisti e psicomotricisti che facciano diagnosi e prendano in carico i piccoli e le loro famiglie.

Qui ci vuole l’azione, non basta più il pensiero!

Lorena Santarelli, consigliera comunale Mre

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