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Jesi e la sua Valle Dante, Mugia e il teatro

In questo numero non poteva che farla da padrone la vacanza: sognata, da fare, e magari anche custodita nelle memorie più care del nostro passato, viaggiate allora anche un po’ con noi

Settembre è come dire Fiere di San Settimio. Tradizionali, attese, che affondano nella storia di Jesi, ne sono una delle tante facce.

E con le Fiere anche la Tombola dedicata al Patrono. Che quest’anno, a  parte il periodo Covid, non ha certo vissuto il suo momento migliore. Gli accessi a numero chiuso in Piazza della Repubblica per consentire a sole 2.980 persone la partecipazione diretta sotto la  balconata del Teatro Pergolesi ne hanno limitato fortemente quel pathos di popolo che ne caratterizza la serata.

Restrizioni dovute a problemi di sicurezza derivanti dalla   famigerata Circolare Piantedosi stavolta applicata senza se e senza ma  a poche ore dall’evento.

Costringendo così gli organizzatori,  Avis e Aido, a rivedere i loro  piani e innescando, non poteva essere altrimenti, polemiche anche feroci.

Tagliandi venduti appena due ore prima dell’estrazione, varchi d’entrata presidiati, libertà di movimento limitata e incassi dimezzati (Tiziana Fenucci alle pagine 14).

Lecito pensare di trasferirsi altrove, a questo punto, anche se sarà difficile ricreare quella splendida suggestione che Piazza della Repubblica sa regalare. 

Che dire, forse a saperlo prima ci si sarebbe risparmiati tanti mal di pancia.

E’ che tutto avviene sempre all’ultimo momento, dura lex sed lex va bene ma le cose vanno fatte anche con giudizio.

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