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Jesi e la sua Valle In questo mondo di Cani

Non sono stati giorni da ridere quelli che hanno scandito il tempo della cronaca nelle due ultime settimane. Quando violenza e crimine vanno di pari passo a braccetto non possono non ridestare quel senso di allarme sociale che basta poco far riaffiorare in ognuno di noi. Perché, diciamoci la verità, attraversiamo tempi nei quali ci si può aspettare di tutto.

Non è normale che il branco ti massacri di botte per derubarti quando a 20 anni o poco più te ne stai tranquillo in serena compagnia presso i giardini pubblici della tua città. Eppure è successo, a Jesi, poco prima della recente Pasqua, vittime della versione moderna, quella violenta e dedita alle risse, che potremmo associare ai cosiddetti maranza. Non è normale che questi gruppetti, ben identificabili, spadroneggino strafottenti e provocatori.

Non è normale che te ne stai in uno dei parchi cittadini e arriva il bullo di turno che requisisce il denaro a quella bella e pacifica gioventù, altrimenti sono guai.

E non è normale che al culmine di una lite tra minorenni ci scappi la coltellata, come è successo il giorno di Pasquetta, a Santa Maria Nuova.

Se non fosse che è comunque un crimine, e pure esecrabile, di normale, sempre in queste ultime ore, ci sono state, nell’arco di un’oretta, due tentate rapine e una rapina. Come normalmente si è sempre fatto. Stesso protagonista, 45enne con pistola in pugno – ma era un’arma giocattolo – volto  travisato da un passamontagna, fuori i soldi e via, in fuga. Durata  poco. I Carabinieri lo hanno pizzicato quasi subito, insieme al complice di 23 anni. Di fronte, poi, la grande preoccupazione di due guerre – non poi così lontane, in tutti i sensi, da noi – che potrebbero innescare una più allargata e devastante spirale di violenza soprattutto a scapito delle fasce deboli dello scontro, bambini, anziani, malati. Come già sta avvenendo. Non è normale.

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