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Jesi Eccellenze al “Carlo Urbani”, ma cibo e climatizzazione da rivedere

Un ex dipendente dopo il ricovero elogia la professionalità del reparto di Ortopedia, ma segnala alcuni problemi auspicando interventi per migliorare il comfort dei pazienti

Ospedale Carlo Urbani Jesi

Jesi – Sono stato ricoverato per due settimane all’ospedale “Carlo Urbani” al reparto Ortopedia.

Sono un ex dipendente con una anzianità sanitaria di 45 anni e mi sono bastati pochi giorni per apprezzare la notevole preparazione professionale di tutto il personale in servizio. Professionalità che, però, sarebbe ben poca cosa se non fosse arricchita dall’attenzione, dalla disponibilità e dalla capacità di comprendere ciò che il malato sta vivendo. Doti che non si apprendono sui libri e nemmeno con la pratica ma che sono il prerequisito indispensabile per operare in corsia.

Specificità che ho ritrovato negli infermieri e nel personale ausiliario, nei fisioterapisti e nei medici del reparto. Cosicché, ora che sono rientrato a casa, a tutti voglio far arrivare il mio più vivo e sentito ringraziamento per l’assistenza che mi è stata prestata con gentilezza e competenza.

Da rivedere, invece il cibo e la climatizzazione: il primo, di scarsa qualità e nell’interesse di tutti i degenti, si dovrebbe controllarne il suo approvvigionamento, un esempio eclatante l’ho vissuto sulla mia persona, mi sono aggravato, mi hanno richiesto un cibo leggero, mi hanno mandato su una fettina talmente dura, immangiabile.  

Il secondo rischia, invece, di far ammalare ulteriormente i pazienti, soprattutto nei periodi di caldo perché del tutto assente o rimediato solo tra ventilatori, climatizzatori portatili – quelli che funzionano e sono pochi – e finestre aperte.

La questione della climatizzazione, ritengo che sia di fondamentale importanza per garantire la salute dei pazienti, infatti, personalmente, avevo segnalato la questione al responsabile del reparto di Ortopedia, dove ero ricoverato e questo mi ha risposto dicendomi che aveva segnalato la problematica più volte, senza, purtroppo, alcun intervento.

Premettendo su detto punto che non voglio assolutamente connettere le due cose ma sta di fatto che, durante il mio periodo di degenza, ho provato un forte malessere con situazioni che mi facevano prima sudare in maniera del tutto eccessiva, per poi avere ariate di freddo tra ventilatori e o condizionatori portatili che mi hanno portato a una fastidiosa polmonite.  

Un paziente soddisfatto con dei suggerimenti per arrivare all’eccellenza sanitaria, auspicio di tutta la comunità. 

Flavio Filonzi

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