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Jesi “Echi dalle Troiane”, messaggio di pace dal Liceo “da Vinci”

L’esperienza teatrale, che ha trovato il suo fulcro nella serata di San Marcello, ha notevolmente migliorato il sentirsi parte di una comunità scolastica che ascolta, lascia esprimere, offre occasioni uniche di scambio umano e intellettuale

Jesi – Gli alunni del Liceo da Vinci che hanno partecipato al laboratorio teatrale scolastico “Non è solo un…Drama” hanno messo in scena martedì 13 giugno al Teatro Ferrari di San Marcello uno spettacolo ispirato alla tragedia di Euripide “Le Troiane”, grazie all’ideazione e alla sapiente regia e sceneggiatura della docente Giuliana Spaccia e alla collaborazione della professoressa Nicoletta Donninelli.

Si è scelto di rappresentare questa tragedia per parlare anche del presente e dei conflitti attuali, attraverso la manipolazione e la riscrittura del testo dell’opera,  gli spettatori sono stati indotti a riflettere sui drammi del nostro tempo, sul non senso di ogni guerra: nella tragedia, rappresentata da Euripide alle Grandi Dionisie del 415 a.C., mentre Atene va maturando la decisione della spedizione in Sicilia, l’autore non nasconde, infatti, il suo messaggio antibellicista.

Rievocando il mito della guerra di Troia, il tragediografo fa emergere la follia della guerra, la vacuità della vittoria e il conflitto insanabile tra vinti e vincitori: all’inizio del dramma Troia è già stata espugnata; un triste destino di schiavitù attende le donne troiane, dopo la caduta della loro città. 

Il centro del dramma è occupato da un atto sacrilego e privo di senso: l’uccisione di chi più d’ogni altro è senza colpa, il piccolo Astianatte. La fine della tragedia è desolante e senza sbocchi catartici: Troia è incendiata ed Ecuba e il coro delle Troiane si avviano tristemente alle navi greche, verso una meta non conosciuta. 

Molto apprezzabile nello spettacolo rappresentato la scelta dei costumi di scena secondo una prospettiva decontestualizzante, che ha mantenuto però le maschere per alcuni personaggi, come nel teatro antico.

La serata al Teatro Ferrari di San Marcello

Degno di nota l’inserimento nella rivisitazione dell’opera di originali brani musicali e del testo poetico “Latte nero” di Paul Celan, in lingua tedesca, con chiari riferimenti e rimandi agli aguzzini degli ebrei e all’orrore della Shoah.

I ragazzi-attori sono davvero riusciti a mettere in scena, in maniera accurata e precisa, la drammaticità degli eventi, con enfasi e sicurezza, nonostante alcuni fossero alla prima esperienza teatrale. Hanno tutti dimostrato grande empatia e resilienza, desiderio di mettersi in gioco e talento. Hanno accettato di mettersi a nudo, prestando il volto e la voce agli eroi della saga euripidea, predisponendosi ad effettuare uno scavo interiore, non agevole alla loro età. 

Nella seconda parte della serata, intitolata “Recreatio animi, rime e ritmi di pace”, alcuni ragazzi musicisti e cantanti del laboratorio teatrale hanno eseguito dal vivo brani musicali di vario genere, ma tutti ispirati al tema della pace; alla musica si è alternata la lettura di testi poetici noti e di nuove poesie composte dagli alunni del da Vinci e premiate in occasione del 5° concorso di poesia intitolato “Versi di pace”.

L’esperienza teatrale, sicuramente da continuare nei prossimi anni, ha notevolmente migliorato in questi ragazzi il sentirsi parte di una comunità scolastica che ascolta, lascia esprimere, offre occasioni uniche di scambio umano e intellettuale, mettendo insieme, in un’ottica multiculturale, individui di età, aspirazioni e provenienze eterogenee.

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