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Cronaca

Jesi Edison: Comitati Quartiere in Comune, restano i nodi sicurezza e salute

Incontro informativo con domande tecniche e dubbi sull’impianto rifiuti per il quale sarebbe eventualmente più consona una posizione più defilata e isolata rispetto all’area Zipa

Jesi – Dopo la richiesta dei Comitati di Quartiere di essere aggiornati sulla questione dell’impianto rifiuti di Edison alla Zipa, si è svolta nel pomeriggio di mercoledì nella Sala consiliare del Comune, la riunione che ha visto la partecipazione, per l’Amministrazione comunale, del sindaco Lorenzo Fiordelmondo e degli assessori Loretta Fabrizi e Alessandro Tesei, quindi dei presidenti, vice e segretari dei dieci Comitati di Quartiere per i quali, comunque, la preoccupazione rimane.


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Un’occasione per informare i rappresentanti della cittadinanza sulle questioni tecniche, per quanto possibile, relative al progetto e sulle tappe dell’iter amministrativo che è stato avviato da Edison, con la presentazione della domanda presso la Provincia d Ancona, che si concluderà con un atto amministrativo del Comune che dovrà valutare il progetto rispetto all’impatto ambientale sul territorio e al processo di lavorazione dell’impianto.


Il Sindaco ha ribadito la posizione dell’Amministrazione comunale che è quella di dare una risposta sul progetto solo dopo una valutazione attenta della documentazione, analizzando rischi e vantaggi per la città, sottolineando la necessità di avere un approccio lucido e razionale sulla questione, senza farsi prendere dall’onda emotiva.

Importante il confronto con i Comitati che rappresentano una ricchezza per la comunità e in questo momento soprattutto hanno il compito di divulgare un’informazione precisa sulla questione.

L’incontro ha permesso ai rappresentanti dei Comitati di sviscerare domande tecniche e dubbi sull’impianto. Prima fra tutti la richiesta della possibilità di un’altra collocazione per la piattaforma rifiuti che sia più defilata e isolata rispetto all’area della Zipa. Su questo l’Amministrazione ha risposto che la zona è stata individuata dalla stessa Regione Marche come idonea all’installazione.

«Abbiamo appreso che Edison tratta principalmente terreni contaminati da idrocarburi e metalli, intorno a Jesi e alla Vallesina ce ne sono circa 40, lo stoccaggio dell’amianto non è tra le priorità anche se ci sarà un’area dedicata – hanno riferito dai Comitati -. Non ci sarà combustione ma il procedimento di risanamento avverrà con l’acqua, di cui eventualmente l’Amministrazione vuole controllare i consumi e lo scarico. Questo abbassa i rischi di contaminazione derivanti dalla combustione anche se sappiamo bene che, nonostante la presenza di tecnologie sicure, il rischio zero non esiste e c’è comunque preoccupazione anche per l’intensificazione del traffico di camion, l’aumento dell’inquinamento, il rischio di incidenti».

«Sul transito dei mezzi pesanti, che si aggiunge a quello determinato dall’arrivo di Amazon, l’Amministrazione comunale è intenzionata a fissare paletti sulla circolazione dei camion».

«E’ stata fatta chiarezza sulle tappe dell’iter amministrativo che ha preso il via dalla presentazione del progetto da parte di Edison alla Provincia, entro il 2 agosto (oggi, ndr) è necessario presentare tutte le osservazioni sul progetto alla stessa, ed Edison avrà 30 giorni di tempo per rispondere».

L’iter dovrà avere il suo corso ma una questione così complessa, è emerso, necessita di una valutazione approfondita sui tanti aspetti che l’insediamento di un impianto del genere comporterebbe per la città. E intanto per il 5 agosto è.in programma il tavolo tecnico.



Entro fine settembre si svolgerà la Conferenza dei Servizi, tappa importante del procedimento amministrativo – dovrà dare risposta riguardo all’impatto ambientale dello stabilimento, valutando anche il ciclo di lavorazione – a cui parteciperà una pluralità di soggetti, dall’Arpam, alla Provincia, ai Vigili del Fuoco, a tutti gli Enti che concorrono alla salvaguardia del territorio.

I Comitati hanno richiesto all’Amministrazione di ricevere una documentazione schematica che racchiuda le tappe già attuate e quelle future dell’iter amministrativo, per informare i cittadini in modo chiaro.

Durante l’incontro l’assessore all’ambiente, Alessandro Tesei, ha evidenziato che nel futuro dei territori c’è la questione del riciclo, della bonifica, del riuso, trend che in alcuni Comuni è già attuato e che, se non sarà Edison in questa occasione, ci saranno altre aziende che verranno a bussare nei prossimi anni per investire nel nostro territorio sempre in questo ambito.

Un’analisi dei rischi e dei benefici è strettamente collegata alla valutazione della documentazione di Edison e alle risposte che la stessa azienda fornirà dopo le osservazioni. Uno dei possibili vantaggi potrebbe essere quello di richiedere all’azienda energia gratuita per edifici pubblici e privati, ma è chiaro che al primo posto, imprescindibile, resta la tutela della salute pubblica.

Inoltre, durante l’incontro, si appreso dell’esistenza a Monsano di un impianto – della Edison – che si occupa di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, presente già da 35 mesi.



«A conclusone dell’iter il Comune dovrà produrre un atto amministrativo in cui rispondere se l’impatto ambientale soddisfa le norme e se attende alla visione della città, se autorizza o meno a modificare l’altezza dei silos in deroga, cosa già concessa per Fileni, ma che non può diventare la norma altrimenti andrebbe modificato il piano urbanistico dell’area».

Comitati che sono sempre più un anello importante per informare e dialogare con i cittadini su una delicata questione come questa, per poter poi arrivare a una decisione la più partecipata possibile.

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