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Cronaca

Jesi Edison, Comitato Smia promuove manifestazione in piazza

Votata a maggioranza per il “no all’impianto”, vivace confronto nella riunione di martedì sera e intanto anche il presidente del Consiglio regionale Dino Latini esprime la sua contrarietà annunciando una mozione

Jesi – Dopo la richiesta di accesso agli atti da parte di Edison al Comune per avere informazioni sui richiedenti l’affissione dei manifesti che esprimevano il dissenso al progetto dell’impianto rifiuti alla Zipa e il sostegno manifestato trasversalmente da partiti politici e associazioni nei confronti del Comitato di Quartiere Smia-Zona Industriale, mancava un tassello per chiudere il cerchio della vicenda, con la riunione del Direttivo del Comitato che si è svolta mercoledì sera, 28 agosto, per fare il punto sulla situazione.

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Presenti i 9 membri del Direttivo per l’incontro che ha riunito le rappresentanze dei residenti dei quartieri della Smia, della Zona Industriale e della Coppetella, l’assessora alla Partecipazione, Loretta Fabrizi e diversi residenti. Acceso il dibattito tra i presenti che si sono confrontati sulle decisioni da prendere, mettendo a confronto posizioni anche molto diverse tra loro.

«L’incontro è stato l’occasione per approvare ufficialmente il verbale del 27 giugno, data in cui avevamo stabilito di realizzare i manifesti – ci ha spiegato Paolo Gubbi, presidente del Comitato di Quartiere -, il verbale è lo stesso che il Comune ha inviato a Edison in risposta alla richiesta di accesso agli atti, come documento ufficiale in cui era indicato anche il testo dei manifesti».

«Non appena abbiamo ricevuto la notizia della richiesta di Edison ci siamo informati anche dai nostri legali che ci hanno rassicurato sul fatto che non ci sono i presupposti per una querela, la stessa Edison, nella nota stampa che ha inviato a i media locali, ha definito la sua azione a mero scopo conoscitivo, finalizzata a rassicurare i cittadini che manifestano titubanze sull’impianto».

«Durante la riunione alcuni residenti hanno espresso il loro malcontento per la vicenda, definendolo da parte di Edison un “atto intimidatorio”, ma quello che è emerso a più voci come aspetto positivo di tutta la situazione è senza dubbio la grande solidarietà che abbiamo riscontrato da più parti, associazioni, partiti politici dell’opposizione e personaggi della maggioranza, meno purtroppo dagli altri Comitati di Quartiere che per buona parte non si sono espressi».

«In ogni caso la solidarietà ricevuta dimostra quanto questa vicenda abbia consolidato il fronte del no all’impianto, tanto che durante la riunione è emersa la proposta, già nell’aria da qualche giorno da parte di diversi cittadini, di organizzare una manifestazione pubblica in piazza, che unisca tutte le forze politiche e i cittadini e che sarà promossa proprio dal nostro Comitato di quartiere».

Sulla questione si sono vivacizzati i toni del confronto sia tra i membri del Direttivo – alcuni dei quali avrebbero preferito essere messi al corrente della proposta prima della riunione e hanno chiesto di coinvolgere nella scelta anche gli altri Comitati di Quartiere – sia con l’assessora Loretta Fabrizi che ha proposto al presidente Paolo Gubbi di non prendere decisioni affrettate sulla organizzazione della manifestazione e indire prima l’assemblea del Comitato.

L’assessora ha anche anticipato che per il 9 e il 13 settembre sono previste due assemblee pubbliche sul caso Edison, organizzate rispettivamente dal Comitato di quartiere Erbarella San Pietro Martire e dal Comitato Coppi-Giardini.

A conclusione dell”incontro, la decisione di organizzare la manifestazione è andata alle votazioni ed è stata approvata in via definitiva, con 5 voti favorevoli e 4 astenuti.

«Dopo una riunione svoltasi all’insegna della trasparenza con un proficuo scambio di opinioni anche molto diverse tra loro, da oggi passiamo alla fase organizzativa. A breve comunicheremo la data della manifestazione», ha concluso Paolo Gubbi.

Intanto nel pomeriggio di ieri si è svolto in Comune il tavolo tecnico con i capigruppo delle forze politiche rappresentate in Consiglio e i presidenti di commissione, per avviare l’organizzazione dell’inchiesta pubblica, dopo aver ottenuto nei giorni scorsi l’autorizzazione dalla Provincia di Ancona.

Un percorso partecipativo che coinvolgerà la cittadinanza fornendo gli strumenti utili a esprimere le proprie motivazioni.

Il “no” del presidente del Consiglio regionale

Nel frattempo anche Dino Latini, Presidente del Consiglio regionale, promuove una mozione che «impegna il Presidente della Giunta Francesco Acquaroli ad esprimere contrarietà all’insediamento dell’impianto di trattamento di rifiuti tossici, a richiedere un incontro con le autorità competenti per ottenere chiarimenti e sollevare le preoccupazioni espresse dalla cittadinanza riguardo al progetto ed avviare un processo di consultazione pubblica per coinvolgere i cittadini e le associazioni locali nella discussione delle alternative per la gestione dei rifiuti nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica».

«Non si può fare – sostiene -, troppo pericoloso».

(t.f.)

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