Cronaca
Jesi Edison: impianto e classe urbanistica, alla Conferenza dei Servizi l’ultima parola
Saranno gli enti preposti a valutarne la conformità rispetto al “Piano regionale di gestione rifiuti”, per gli uffici comunali nessuna difformità del progetto rispetto alla disciplina urbanistica
30 Ottobre 2024
Jesi – «Spetta agli Enti preposti alla sicurezza del territorio che si riuniranno alla Conferenza dei Servizi valutare la conformità del progetto dell’Impianto rifiuti, rispetto alla classificazione urbanistica dell’area», ha spiegato l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni, ieri mattina in Consiglio comunale, per rispondere all’interrogazione del consigliere Tommaso Cioncolini, Jesiamo, riguardo alle incongruenze emerse durante le osservazioni dell’inchiesta pubblica tra la tipologia di attività che si svolgerà nell’impianto e la zonizzazione dell’area in cui quest’ultimo dovrebbe essere realizzato.
«Non posso essere io ad esprimermi su quanto in realtà dovrà scaturire dalla Conferenza dei Servizi, tanto più che l’oggetto dell’interrogazione fa riferimento al contenuto di un’osservazione emersa durante l’inchiesta pubblica e assunta agli atti dalla Provincia di Ancona, quindi in fase di valutazione».
«Quanto espresso nell’osservazione contiene argomentazioni che dovranno essere tenute in considerazione all’interno del procedimento autorizzativo. Gli Enti preposti saranno chiamati a valutare la conformità dell’insediamento con la pianificazione regionale sovraordinata in materia dei rifiuti, ossia il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, anche in rapporto alla classificazione urbanistica dell’area interessata all’intervento».
«Questo significa che non posso essere io a dare questa risposta perché è inserita nelle osservazioni che la Conferenza dei Servizi è tenuta a fare».
Lo Studio di Impatto Ambientale presentato da Edison Next Recology e tutto il
procedimento amministrativo si basano sul presupposto che l’area del possibile insediamento sia collocata nella Zona Industriale (Zona D), ma in base alla zonizzazione del Comune di Jesi, l’eventuale ubicazione ricadrebbe invece in un’area distante più di 1 km da quella prevista dal progetto, vale a dire la Zona omogenea B1, zona di città consolidata con prevalenza di attività economiche.
Questa la principale incongruenza evidenziata durante l’inchiesta sia dal consigliere comunale di Maiolati Spontini, Leonardo Guerro, sia dalla coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia, Milva Magnani – presente ieri in Consiglio comunale per la Question time sempre su Edison – incongruenza raccolta e sviscerata nella interrogazione di Tommaso Cioncolini, che ha evidenziato la conseguente incompatibilità dell’impianto con l’assetto urbano esistente, con i parametri di distanza minima dagli edifici sensibili e anche incompatibilità tra tipologia dei rifiuti trattati e ubicazione dell’impianto, rispetto ai criteri localizzativi previsti dal Prgr.
«Sottolineo un dato oggettivo, che non è dopo l’accesso agli atti fatti dall’opposizione che abbiamo conosciuto la classificazione dell’area – ha aggiunto l’assessora Valeria Melappioni -. Si tratta di un elemento già a conoscenza della Provincia. A giugno 2023, infatti, proprio in risposta alla richiesta della Provincia di Ancona, gli uffici comunali comunicavano la destinazione dell’area su cui dovrebbe sorgere l’impianto come TE2, città consolidata con prevalenza di attività economiche. Non ci sono stati elementi di non conoscenza a riguardo».
Ad oggi tale classificazione prevede le seguenti destinazioni d’uso: industrie e artigianato di produzione, residenze e uffici connessi alle attività produttive artigianato di servizi complessi, terziari, ecc.
A supporto dell’interrogazione presentata da Tommaso Cioncolini, anche la Question time avanzata da Milva Magnani verteva sul caso Edison.
«Avendo lavorato in Provincia per 20 anni come consigliera provinciale, mi sono chiesta come fosse possibile che l’Ente avesse potuto compiere un errore così grande», ha detto riferendosi al fatto che nessuno si è accorto dell’incongruenza nella classificazione urbanistica.
«Poi ho trovato il motivo in una legge, la n.152 del 3 aprile 2006 che recita “entro trenta giorni dalle valutazioni della Conferenza dei Servizi, valutando le risultanze della stessa, la Regione in caso di valutazione positiva, procede con l’approvazione e questa sostituisce a tutti gli effetti visti, pareri, autorizzazioni di organi regionali, provinciale e comunali e costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica utilità urgenza e indifferibilità dei lavori“. In base a questa legge, quindi, non sarà il Comune ad avere l’ultima parola e la zona B può diventare zona D, soppiantando anche le attività già insediate».
«Chiedo quindi se l’approvazione della Via, costituisca variante al Piano regolatore».
A interloquire sempre l’assessora Valeria Melappioni, con una risposta precedentemente condivisa con il dirigente all’Ambiente del Comune.
«Premetto che il Consiglio comunale, qualora vengano avviati i lavori della Conferenza dei servizi, è chiamato a esprimersi per la deroga all’altezza dell’impianto e per la localizzazione di una nuova attività insalubre, indipendentemente se il progetto costituisca variante al Piano regolatore».
«Gli uffici tecnici nell’ambito delle verifiche preliminari sulla base del progetto presentato non hanno ravvisato aspetti di difformità rispetto alla disciplina urbanistica dell’area interessata all’intervento, cioè tali da determinare varianti del Piano regolatore».
«L’incompatibilità o meno dell’impianto rispetto alla classificazione urbanistica dell’area che al contesto esistente, sarà oggetto di valutazione da parte di tutti gli Enti competenti nella Conferenza stessa, prevista nell’ambito del Procedimento unico ambientale».
«L’eventuale insediamento di una nuova attività in un contesto in cui ne sussistono altre già presenti si verifica solo se quest’ultima è compatibile con quelle già presenti, ad oggi questo è quanto conosciamo in merito al percorso della Conferenza dei servizi, tutta da avviare».
Né la coordinatrice Milva Magnani né il consigliere Tommaso Cioncolini si sono detti del tutto soddisfatti delle risposte ricevute, il consigliere ha evidenziato la necessità di «arrivare alla Conferenza dei Servizi già preparati su quanto si deve fare», la coordinatrice di Fratelli d’Italia ha sottolineato come una legge regionale abbia poteri superiori rispetto a quanto stabilito a livello provinciale e comunale.
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