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Cronaca

Jesi Emozione alla consegna della Costituzione ai diciottenni

Il Sindaco: «Abbiate antenne dritte per manifestare una cittadinanza attiva e tenere vivi i diritti costituzionali», mise en éspace di Pietro Piva delle “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci

Jesi – Sempre emozionante la cerimonia di consegna della Costituzione ai neo diciottenni che quest’anno si è svolta presso l’ex II Circoscrizione di via San Francesco, nel pomeriggio di ieri, alla presenza del sindaco Lorenzo Fiordelmondo.

Oltre 300 i ragazzi e le ragazze che nel corso del 2024 hanno compiuto o compiranno il 18° anno di età, invitati alla cerimonia, una settantina gli effettivi presenti.

«Fate in modo che la Costituzione sia carne viva, diceva Calamandrei esortando i cittadini a mettere in pratica nella quotidianità i diritti costituzionali – ha detto il primo cittadino nel suo intervento di benvenuto -. L’invito è di non dare mai per scontate le cose che abbiamo intorno e i diritti di cui godiamo, di tenere le antenne dritte per fare in modo che tali diritti vengano rispettati».

«La Costituzione è anche un testo letterario articolato e ricco di minuzie, che lancia messaggi ai cittadini e anche ai giovani. Cito l‘Articolo 3 che parla del diritto all’uguaglianza e si rifa al concetto di uguaglianza formale ma anche sostanziale, obbligando lo Stato a intervenire affinché venga applicato in tutte le circostanze e a smantellare tutti gli ostacoli al diritto alla felicità, di cui si parla nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti».

«La Costituzione ci pone davanti tutti i nostri diritti ma anche i doveri, che con la maggiore età ci portano a partecipare alla vita civile, a essere coinvolti come cittadini attivi e a sentirsi parte della cosa pubblica», ha concluso il Sindaco ricordando le prossime celebrazioni per la Festa della Repubblica, domani 2 giugno, e per la liberazione della nostra città dal nazifascismo, il 20 luglio.

E’ poi seguita la toccante interpretazione di Pietro Piva nella mise en éspace delle Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci, in cui l’attore ha ripercorso le tappe degli anni della detenzione del politico, scandite proprio dalle lettere inviate ai suoi cari.

Infine, la consegna della Costituzione a tutti i neodiciottenni presenti, da parte del Sindaco, con applausi e foto di rito.

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