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Jesi FdI: «Un consiglio (non richiesto) a Edison»

Antonio Grassetti (FdI): «Evitate inutili “sparate” intimidatorie e piuttosto ragionate sulla possibilità di reperire un sito non antropizzato per realizzare il vostro progetto»  

Jesi – Appreso dalla stampa che la Società Edison Next Recology ha inoltrato al Comune di Jesi richiesta di accesso agli atti per conoscere le generalità dei richiedenti il permesso di affiggere manifesti contenenti critiche all’istanza di realizzazione in territorio jesino di una piattaforma polifunzionale per il recupero di rifiuti pericolosi, reputo questa azione decisamente errata, almeno sotto un paio di  profili.  

Dal punto di vista giuridico non vedo elementi da cui supporre la commissione di eventuale reato da sanzionare (se questo è l’obiettivo della Società ma non credo), quanto a quello della strategia comunicativa, invece, la mossa appare più come un goffo (per quanto inutile) tentativo di spaventare persone che, nel sacrosanto diritto di esprimere critiche politiche e legittimi timori di conseguenze dannose per la comunità, hanno offerto la disponibilità personale a dar voce al pensiero, che ormai in città è predominante: “NO a quell’impianto a Jesi”.

Jesi / Edison, manifesti contro l’impianto dal «contenuto lesivo»

Soprattutto però, devo dire che questa nuova trovata di Edison, piuttosto, è facilmente traducibile in un clamoroso autogoal all’Operazione simpatia che forse le sarebbe utile, visti i modi arroganti con cui si è presentata alla città, così come questi  mi sono parsi in occasione della seduta aperta del Consiglio comunale.

Ecco quindi il mio modesto consiglio: evitate queste inutili “sparate” intimidatorie e piuttosto ragionate sulla possibilità di reperire un sito non antropizzato per realizzare il vostro progetto.   

Antonio Grassetti 

Capogruppo FdI al Consiglio comunale di Jesi 

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