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JESI Federico II nella poesia dei Trovatori

conferenza federico ii e i trovatori

I componimenti restituiscono un affresco romantico e vivido della vita politica e militare dell’Imperatore

JESI, 15 maggio 2021 – Si è svolta ieri la conferenza I trovatori e Federico II di Svevia, programmata all’interno del Museo Federico II Stupor Mundi a causa del maltempo. È nato in un periodo buio e complicato, nel marzo dello scorso anno, il libro Federico II e i trovatori di Francesco Saverio Annunziata. Un lavoro frutto di una rielaborazione della tesi di dottorato e di un progetto di ricerca dal nome “L’Italia dei trovatori” ospitato dall’Università Federico II di Napoli.

conferenza federico ii e i trovatori

Come sostengono anche gli organizzatori «uno squarcio illuminante della cultura e del complesso dell’ideologia degli ambienti signorili e delle città dell’occitania nel suo tempo… un esito della ricerca davvero peculiare, una specie di storia in versi delle sue vicende. Esiti che sono lo splendido risultato di vari progetti finanziati dal Miur e che sono rifluiti a nostra disposizione prima nella tesi di dottorato del nostro relatore e poi nella dignità di stampa del recente volume Federico II e i trovatori. È importante trasferire quei contenuti, che solo gli strumenti in possesso degli specialisti permettono di ottenere, a un pubblico più vasto apprezzandone così tutto lo spessore. Un obiettivo che da sempre la nostra Fondazione cerca di portare avanti».

conferenza federico ii e i trovatori

Conferenza iniziata sulle dolci note di un duo di violini in fa maggiore, rappresentazione degli allievi Valentina Rossini e Riccardo Lunardi della Scuola musicale Pergolesi.

L’incontro è proseguito con l’esposizione di Francesco Saverio Annunziata: approfondita e competente, ha regalato un punto di vista diverso e privilegiato della nota figura di Federico II: quella dei poeti trovatori provenzali. La tradizione e la fama del trobador (in occitano) ha rivestito un ruolo prominente nella nascita della scuola siciliana, movimento letterario sorto nel 1220. Le ricerche hanno portato alla luce non solo il numero dei componimenti in cui la figura dell’imperatore si manifesta, ben 49, ma anche la relazione distante che egli aveva con questi narratori dell’amor cortese, in quanto più interessato «al significato politico-culturale che non alle manifestazioni effettive della poesia trobadorica».

I testi percorrono un periodo che va dal 1212, anno della partenza di Federico per la Germania, fino al suo decesso nel 1250. Le lotte e le conquiste, tutte le decisioni che il ruolo gli imponeva di assumere, passavano attraverso il setaccio della lirica: ciò che ne usciva era un quadro romantico e non esule da intenti propagandistici della vita politica e militare dell’Imperatore.

L’iniziativa è stata promossa da Fondazione Federico II Hohenstaufen Jesi Onlus con il patrocinio del Comune di Jesi. Si è svolta nel rispetto delle misure di emergenza sanitaria: sedie distanziate e obbligo di mascherina.

Cora Ceccarelli

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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