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JESI “Ferite e feritoie”: nel buio del dolore può entrare la luce

Presentato alla Planettiana il volume a cura di Anna Maria Vissani e Alessandra Maria Honorati, con la collaborazione di Cristina Corsini

JESI, 16 novembre 2021 – Ferite Feritoie. Percorso umano – spirituale di donne separate è il titolo del libro di Anna Maria Vissani e Alessandra Maria Honorati, con la collaborazione di Cristina Corsini, presentato venerdì alla Biblioteca Planettiana.

All’evento, sostenuto dalla diocesi, e patrocinato dal Comune di Jesi erano presenti l’assessore Marialuisa Quaglieri, il vescovo di Jesi don Gerardo Rocconi, Stefania Di Agostino, avvocato della Rota Romana, Silvia Tomassoni responsabile minori e famiglia per l‘Asp Ambito 9, Tommaso Cioncolini che ha coordinato la serata e le stesse autrici.

Molto soddisfatta l’assessore Quaglieri intervenuta alla presentazione che ha commentato come «le tematiche della famiglia e dei minori sono al centro del nostro mandato, sono argomenti molto delicati e complessi e noi li affrontiamo avvalendoci del supporto di professionisti del settore come i mediatori familiari. Non molto tempo fa è nato un progetto di supporto alle famiglie che conta 40 destinatari, questo progetto mira ad aiutare realtà complesse e dà sostegno a quei nuclei che hanno problemi di gestione. Ben lieta di essere qui stasera alla presentazione di un libro che parla di donne e di quel devastante dolore che è l’abbandono da cui però si può rinascere».

«Sono due anni che portiamo avanti questo progetto, due anni di lavoro ed elaborazione – ha esordito Anna Maria Vissani – e ora ve lo proponiamo in tutta la sua veridicità, le ferite lancinanti e a tratti indicibili che portano avanti queste donne sono tutte raccontate qui ma è da quelle ferite che può iniziare a entrare luce. Per molte donne la separazione è un fallimento, un dolore profondo dell’anima più o meno distruttivo, nell’individualismo della società tutto si dissolve: io ho solo ascoltato queste donne con la massima apertura cercando di dare a loro un sostegno».

Il dolore delle ferite è sempre uguale purtroppo, più o meno intenso a seconda delle situazioni, dei caratteri, più o meno distruttivo a seconda dei casi, ma sempre sofferenza. Sono state tutte incontrate personalmente e ascoltate in tempi di dubbio e di amarezza interiore. Sempre con uno sguardo apertoprofondamente positivo, che si nutre non di astrazioni o proiezioni ideali, ma di un’attenzione sincera alla realtà.

Calzante l’intervento di Stefania D’Agostino avvocato della Rota Romana che ha raccontato: «Molte sono le donne che mi sono trovata davanti vittime di violenze o soprusi da parte di mariti o compagni che non le amavano sin dai tempi del fidanzamento ma sono donne che fanno fatica ad ammetterlo a se stesse e ad accettarlo. In molti casi di separazione le donne spesso non si rendono conto di cosa sia un matrimonio felice semplicemente perché non l’hanno vissuto e non si sono mai amate abbastanza».

«La ferita che ne deriva è grande ma solo da essa è possibile ripartire e guarire l’anima. Molte donne hanno paura che con la fine del loro matrimonio rimangano sole e allora sono sempre pronte a subire: questo libro affascinante, intrigante a tratti sconvolgente ci porta nel profondo del dolore per poi ripartire, rinascere, ricominciare». 

A seguire letture di alcune pagine da parte di Cristina Corsini e Cristiana Filipponi, che hanno introdotto nel vivo della narrazione, aprendo le pagine del dolore dell’anima, dell’amore ferito, della ripartenza dopo il fallimento di un’avventura alla quale avevano creduto, il matrimonio.

Cristina Amici degli Elci

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