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Cronaca

Jesi Giacomo Mosca, contro la guerra flash mob al Parlamento europeo

Il giovane consigliere comunale jesino presente alla “Settimana europea delle regioni” a Bruxelles, «il primo punto nella nostra agenda: la Pace»

Jesi – «L’Unione Europea si attivi per fermare il genocidio in Palestina e per bloccare la cultura della guerra per la risoluzione dei conflitti».

«Al Parlamento europeo chiediamo che l’Europa torni a essere protagonista per la risoluzione diplomatica dei conflitti. In particolare chiediamo maggiore attenzione su quanto accade in Palestina e nei territori occupati. Come per il conflitto in Ucraina è chiaro chi è l’aggressore e chi l’aggredito, i conflitti nascono da lontano, non dal 7 ottobre 2023 o dal 24 febbraio 2022».

Con un flash mob nell’emiciclo del Parlamento europeo, a Bruxelles, durante la seduta iniziale dell’apertura della Settimana europea delle regioni, Enrico Bruni, Rosalinda Giannotti, Giacomo Mosca – consigliere comunale jesino del Partito democratico – e Claudio Petrozzelli, hanno acceso i riflettori su quanto accade nel mondo e in particolare in Palestina, dove nell’ultimo anno gli attacchi israeliani hanno provocato più di 40mila morti e costretto 1,11 milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare catastrofica e malnutrizione acuta.

I quattro, selezionati dal gruppo del Partito Socialista Europeo presso il Comitato europeo delle regioni per partecipare a un progetto dedicato a giovani politici, hanno promosso un’azione congiunta con cartelli recanti messaggi contro la guerra e favore del riconoscimento dello Stato di Palestina, così come raccomandato dalle Nazioni Unite con la risoluzione nr 2735.

«Sono convinto che ogni occasione che abbiamo a disposizione sia un momento da cogliere per dare voce a quello che per noi giovani è il primo punto nella nostra agenda: la Pace», ha affermato Giacomo Mosca.

«Ho deciso di compiere questo gesto in un momento importante come la seduta di apertura della Settimana europea delle Regioni a Bruxelles dove mi trovo grazie allo Yep Programme, in quanto sono convinto che un gesto semplice come l’esposizione di cartelli che chiedono un stop al genocidio dei palestinesi e una pace duratura, assuma un valore ancora più significativo in un momento come questo».

«Serve mettere in campo azioni politiche e diplomatiche mirate a un cessate il fuoco duraturo, in tutti i 57 Stati che hanno una guerra in corso, perché non ci devono più essere Stati di serie A e Stati di serie B, dove uomini, donne, bambini e anziani muoiono in maniere atroci».

«Sento doveroso fare una sottolineatura all’attacco di Hamas del 7 ottobre, da condannare, che ha visto però una sproporzionata reazione di Israele, che non sembra volersi fermare. Il progetto grazie al quale ho avuto la possibilità di essere qui si chiama Yep Programme. Solamente altri 5 giovani politici eletti sono stati selezionati per partecipare a questo progetto in tutta Italia, per un totale di 150 giovani da tutta Europa».

«È un onore e un piacere per me poter sedere al Parlamento Europeo, apprendere molto per riportare poi queste informazioni a Jesi. Oltre a entrare in contatto con i nostri rappresentanti al Parlamento europeo e nel Comitato europeo delle regioni e dei Comuni, sto conoscendo moltissimi giovani eletti provenienti da tutti i Paesi europei, come Ucraina, Turchia, Germania e tantissime altre. Con loro sto avendo modo di confrontarmi sotto moltissimi ambiti e iniziare a tessere nuove relazioni per il futuro, che possano esser utili e fornire maggiori possibilità alla nostra città».

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