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JESI “Hic liber est”, viaggio negli antichi volumi francescani

Progetto della Planettiana in collaborazione con la biblioteca di Falconara Marittima cofinanziato dalla Regione Marche

JESI, 16 dicembre 2021 – Le nostre biblioteche sono custodi di fondi librari antichi di fronte ai quali non di rado il visitatore reagisce con una esclamazione di meraviglia, pur non potendo poi aprire uno ad uno quei volumi e scoprire cosa contengono.

Risposte alle curiosità più comuni (quali autori li hanno scritti? quali opere contengono? quando furono stampati?) sono offerte grazie alla catalogazione, un’attività che però non si esaurisce solo nel processo di identificazione dell’edizione, bensì può consentire di realizzare un viaggio attraverso quei libri e di rispondere ad altre domande: chi lesse quei libri? Chi
sono stati i loro proprietari? Dove furono conservati in passato?

Con il progetto “Hic liber est”, avviato dalla Biblioteca Planettiana in collaborazione con la Biblioteca storico-francescana e picena di Falconara Marittima e cofinanziato dalla Regione Marche, si è voluto sviluppare questo aspetto legato alla ricostruzione della storia dei singoli volumi (focalizzandosi su quelli appartenuti a francescani), traducendo i segni di possesso che si trovano spessissimo sui singoli esemplari (note manoscritte, ex-libris, timbri, ma anche tipi di legatura tipografica) in informazioni ricercabili e navigabili liberamente on-line tramite il catalogo elettronico delle biblioteche della provincia, bibliomarchenord.it.

Il progetto ha previsto anche la raccolta di informazioni storiche e biografiche, nonché la digitalizzazione di quei contrassegni trovati sui libri (in particolare note e timbri), per rendere più ricca la ricerca, alla scoperta dei lettori e delle biblioteche del nostro passato.

Venerdì 17 dicembre, alle ore 18, presso la Sala Maggiore di Palazzo della Signoria, in un incontro intitolato “Libri e lettori ritrovati” si parlerà dei risultati e delle scoperte derivanti da questo progetto, che ha interessato una parte delle raccolte librarie dette dei “conventuali”, incamerate dal Comune di Jesi in seguito al decreto di soppressione delle congregazioni religiose del 1861.

Perché la catalogazione, la ricognizione e lo studio dei libri antichi sono il preludio necessario
alle attività di valorizzazione delle raccolte, e ci consentono di poter conoscere la storia dei nostri territori, che è anche la storia delle nostre comunità e, perciò, la nostra storia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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