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JESI “I MIEI GIORNI FELICI”, SPLENDIDA SERATA DEDICATA A BOB CARDINALI (foto)

Al teatro “Il Piccolo” di San Giuseppe lo spettacolo in musica per ricordare l’indimenticato artista jesino

JESI, 18 aprile 2019 – È stata una bella serata, quella trascorsa sabato scorso al Piccolo di San Giuseppe, con un teatro gremito in ogni ordine di posti, serata intitolata I miei giorni felici e dedicata a Roberto Bob Cardinali, indimenticato artista jesino che ha spaziato, nella sua carriera, dal rock ai cantautori, alla sperimentazione prima di arrivare a jazz ed al blues, magari con spruzzata di swing e senza perdere di vista il cabaret, la sua voglia di far satira condita di ironia sagace.

L’organizzazione ha coinvolto alcuni “gruppi” storici coi quali Bob ha condiviso, negli anni, la sua voce e le sue doti. Nel senso che ha fatto parte di alcuni complessi, arricchendoli con la sua capacità, professionalità e la notevole estensione vocale.

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In un teatro attento e non incline alle celebrazioni o ai ricordi malinconici (meglio abolire, direbbe Guccini, le “stoviglie color nostalgia”), si è svolto un vero e proprio spettacolo, molto ricco di musica ben fatta e ottimamente riproposta, che ha visto alternarsi in scena I Demadi, I Raggi del sole, I Minton’s Playhouse, guest star Aldo Romagnoli e Marino Carotti, infine a chiudere gli Onafifetti che non hanno mai avuto la possibilità di affiancare Bob ma erano stati invitati perché rappresentano la parte satirica che Bob coltivava dentro di sé e proponeva quando diventava l’indimenticabile Nunziatina.

A chi ha frequentato quei momenti della nostra esistenza, sono venuti sicuramente in mente mille ricordi mentre ascoltavano, vado a braccio e a memoria, Bang bang, A whiter shade of pale, A salty dog, Ragazzo di strada, Il pescatore, A chi, Georgia on my mind e tante, tante altre collocate, sicuramente, negli angoli più presenti della mente di ciascun artista in quel momento sul palcoscenico. Tecnicamente una serata senza sbavature, ogni tanto una rimpatriata così e finisci che vai in overdose di … energia pura, cosa pensavate? Anche un’ottima resa acustica, creata dai tecnici del Piccolo, ha permesso di godere di una vera e propria festa.

Jesi è stata, per tanti anni, dal ’50 in poi, un punto di partenza per i complessi, o gruppi o band, chiamateli come vi pare ma parliamo della stessa cosa. Canzoni senza tempo? Non voglio dire che quelle ascoltate al Piccolo siano migliori di quelle che ascoltiamo oggi, la musica e i gusti evolvono, ma per noi hanno rappresentato qualcosa, perché sono state un riferimento per quanti, lo si ricordava in palcoscenico, si registravano le canzoni del Festival di Sanremo col vecchio Geloso, a casa, e poi le proponevano al pubblico del Cai, del Circolo Cittadino, o magari addirittura giù da Checca. C’era una sana e divertente concorrenza e Bob Cardinali, con la sua forza vocale ed il suo essere artista, l’ha fatta, ovviamente ci scherziamo su, quasi rivivere.

Mentre sullo sfondo scorrevano le foto di allora, e rivedevi altri volti e un Bob in divisa sotto la naja, che poi eravamo noi in altri abiti e in atteggiamenti lontani anni luce, beh, vi posso dire che nessuno ha cacciato la lacrima d’emozione. Sono convinto che durante la canzone finale con tutti in scena a cantare I miei giorni felici, ciascuno dei presenti ha detto dentro di sé: c’ero anch’io, quella volta.

P.S. Grazie delle foto, tranne quella degli Onafifetti, gentilmente messe a disposizione dal giornalista Dino Mogianesi.

Giovanni Filosa

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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