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Jesi “Icona 1943”, l’opera ritrovata di Mario Sasso
21 Marzo 2023
“Le tute blu contro la guerra”, il dipinto dell’artista jesino fatto restaurare dall’Istituto Gramsci, verrà presentato sabato 25 marzo presso la Galleria della Pinacoteca
di Elena Tisè
Jesi, 21 marzo 2023 – Sabato 25 marzo alle ore 17 presso la Galleria della Pinacoteca Civica di Palazzo Pianetti si terrà la presentazione alla cittadinanza dell’opera restaurata di Mario Sasso dal titolo: Icona 1943 – Le tute blu contro la guerra.
Saranno presenti all’evento, moderato da Agostino Amedoro, dell’Istituto Gramsci cittadino, l’assessore alla cultura Luca Brecciaroli, la conservatrice e storica dell’arte dei musei civici, Simona Cardinali, la curatrice e critica d’arte Annalisa Filonzi, la restauratrice Oriana Capitani e l’artista, autore dell’opera Mario Sasso in collegamento streaming.
L’opera, rinvenuta in pessime condizioni presso la Casa del Popolo di via XXIV Maggio, si trovava originariamente nella sede del Pci di Piazza Indipendenza. L’Istituto Gramsci Marche – Sezione Jesi e Vallesina ha deciso di restaurarla – era in pessime condizioni, presentava tagli, buchi e strappi – affidandola all’Officina Capitani e alla restauratrice Oriana Capitani, per restituire alla cittadinanza un’opera meritoria di un artista cresciuto e vissuto in città anche se nato a Staffolo. Al restauro ha contribuito anche la Fondazione Primo Maggio.
Icona 1943 – Le tute blu contro la guerra si ispira a una foto di epoca fascista che ritrae gli operai di Sesto San Giovanni durante uno sciopero. Con l’aggiunta delle ciminiere sullo sfondo, la foto divenne il simbolo delle proteste operaie del marzo 1943, avvenute prima a Torino, alla Fiat, poi a Milano, inizialmente alla Falck Concordia.
«È un quadro importante, si fa bene a valorizzarlo, ha osservato Annalisa Filonzi, critica d’arte e assistente di Sasso – . Anche se è una delle sue prime opere contiene già, in nuce, alcune tematiche che l’artista non abbandonerà mai nel corso della sua produzione».
«Il contesto urbano – ha proseguito – specialmente quello di Torino, che fu la città della sua formazione, è un tema che si presenterà spesso nelle sue opere. Inizialmente nitida e riconoscibile, la città si trasforma, diventa sempre più astratta a mano a mano che ci avviciniamo alle sue produzioni più recenti. Nella sola opera di Sasso custodita a Palazzo Pianetti, la città è un segno, non c’è più unicità, non è più riconoscibile, è quello che accade con la globalizzazione».
Nato a Staffolo e cresciuto a Jesi, Mario Sasso è un pittore di prestigio internazionale, uno dei massimi esponenti in Italia della video arte, attraverso la quale esprime uno dei suoi soggetti preferiti: i paesaggi urbani. Ha esposto nelle principali gallerie e ha partecipato a importanti mostre collettive sia nazionali che internazionali.
Nel 1990 ha vinto il Nika d’Oro al Festival di Linz, nel 1995 il Premio Lombardia al Festival d’Arte Elettronica di Locarno e, nel 1998, il prestigioso Premio Guggenheim grazie alla Torre delle Trilogie. L’attività artistica, tuttavia, non lo ha mai distratto dall’impegno in campo politico e sociale: militante della sinistra, nella prima metà degli anni ’80 è stato consigliere comunale nelle file del Pci nella Giunta Cascia.
«Il quadro verrà riportato alla Casa del Popolo dopo la presentazione, ma saremo ben lieti di lasciarlo alla Pinacoteca se vorrà esporlo per un periodo, sarebbe una bella cosa per la nostra comunità», ha affermato Leonardo Lasca, che con l’artista ha intrattenuto costanti rapporti.
(foto in primo piano: Agostino Amedoro, Annalisa Filonzi, Leonardo Lasca)
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