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Cronaca

Jesi “Il Delfino” chiude dopo 40 anni di attività

La storica gastronomia di via Coppi abbassa le saracinesche a fine mese, punto di riferimento e simbolo di qualità e passione

Jesi – La città si prepara a salutare una delle sue attività storiche: la gastronomia Il Delfino, di via Fausto Coppi, che a fine settembre chiuderà definitivamente dopo 40 anni al servizio di tanti clienti.

Il negozio, simbolo di qualità e passione, ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per la comunità.

L’avventura di Delfino Di Curzio, 73enne, in questa particolare branca del commercio, iniziò il 20 settembre 1964 quando, originario di Ocosce di Cascia, si trasferì a Roma, all’età di 13 anni, e nella capitale apprese il mestiere presso l’Università dei Salumieri, il celebre negozio dei Fratelli Demofonti in Viale Marconi, dove si formavano i migliori professionisti del settore.

Nel 1984 un nuovo trasferimento proprio qui, a Jesi, dove aprì il suo primo negozio in Viale Verdi, dopo 3 anni traslocò ancora, nell’attuale sede di in via Fausto Coppi.

«Sono un vero salumiere, il pizzicagnolo autentico», racconta Delfino con orgoglio.

La sua vita è stata dedicata completamente al lavoro, con 60 anni di esperienza alle spalle e un’attenzione al cliente che ha fatto la differenza.

«Non ho mai risposto male a nessuno. Mi sono sempre detto che il giorno in cui l’avessi fatto sarebbe stato il momento di smettere di lavorare», afferma con la serenità di chi ha vissuto il proprio mestiere come una vocazione.

Ogni angolo del negozio racconta una storia di successi, premi e riconoscimenti conquistati nel tempo.

«I premi appesi qui sono tanti – dice con un pizzico di orgoglio – elencarli tutti sarebbe quasi impossibile».

Ricordando i primi anni, Delfino racconta che «quando sono arrivato qui, si vendevano solo Leerdammer con la buccia rossa e pecorino. Posso dire di aver portato la gastronomia a Jesi, dai biscotti Gentilini che regalavamo ai bambini, fino ai prodotti che oggi sono di uso comune sulle tavole dei nostri clienti».

Accanto a lui, per tutta la vita, c’è stata e c’è sua moglie, Giselda Sampaolesi, compagna inseparabile in questo lungo percorso di pizzicagnolo.

«Lei è marchigiana, originaria di Villastrada, con pregi e difetti», dice sorridendo, sottolineando comunque l’importanza del loro legame che ha reso l’attività non solo un successo commerciale, ma anche un punto di incontro per la comunità.

Ora, con la chiusura imminente, molti clienti si affrettano a fare scorte dei loro prodotti preferiti.

«Abbiamo messo il cartello vendesi o affittasi», conferma Delfino.

«Se trovo qualcuno all’altezza, gli insegnerò il mestiere, altrimenti sarebbe come vendere una macchina a chi non ha la patente», spiega, evidenziando quanto siano cruciali la conoscenza e la passione per mantenere viva la tradizione.

«Ho sempre spiegato ai clienti l’origine e la qualità dei prodotti che porto sulle loro tavole, credo che questo sia stato il vero segreto del mio successo».

Lui è pronto adesso a chiudere un capitolo importante della sua vita per aprirne un altro e godere della meritata pensione.

(foto in primo piano, Delfino Di Curzio con la moglie Giselda Sampaolesi)

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